Posto di blocco, passare la bustarella all’agente non è più corruzione | Prepara un bel bigliettone sempre pronto nel portafogli
Da questo momento in poi, passare la bustarella all’agente potrebbe non essere più considerata corruzione, ecco cosa ci dice la sentenza.
I posti di blocco sono una rogna veramente per tutti. Questo vale tanto per l’automobilista che non è in regola, che quello che invece segue sempre perfettamente le regole. Quando si vede quella paletta alzarsi, anche se non c’è nulla di cui preoccuparsi, si sente salire una certa sensazione di ansia.
Ma quando poi si è perfettamente coscienti che qualcosa potrebbe non andare per il verso giusto, allora è ovvio che si cerca un modo per uscire indenni da quel posto di blocco.
In fondo è compito delle forze dell’ordine, tenere a bada gli automobilisti. Con la modifica del Codice della Strada si sono intensificati i controlli su strada, per evitare che vengano commesse infrazioni che potrebbero risultare anche piuttosto pericolose.
Nel momento in cui si rilevano delle infrazioni è possibile che venga elevata una multa o provvedimenti accessori. Ma sembra che qualche furbetto abbia l’abitudini di passare una bustarella al poliziotto di turno per evitare di dover pagare un conto molto salato.
Una bustarella non ti mette più a rischio
L’art 318 del Codice Penale ci parla di corruzione per l’esercizio della funzione pubblica. “Il pubblico ufficiale che, per l’esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri, indebitamente riceve, per sé o per un terzo, denaro o altra utilità o ne accetta la promessa è punito con la reclusione da uno a sei anni”, questo è quello che l’articolo sancisce. Quindi sembra semplice comprendere che si tratta di un reato vero e proprio, per cui si può essere condannati.
Ma come ben sappiamo, la legge a seconda dei casi che si presentano può essere interpretata in maniera completamente differente. Ecco che allora, anche la classica bustarella, non è più un reato, come invece il Codice Penale ci dice.
Non si tratta più di corruzione
Quando si parla di corruzione ci si aspetta che venga proposta una cifra notevole, per fare in modo che l’Agente della polizia venga convinto a non portare a termine quelli che sono i suoi compiti. Ecco per quale motivo la Corte Costituzionale, o meglio la Sesta Sezione Penale della Corte, avrebbe deciso che in uno dei casi proposti non vi era alcun tentativo di corruzione.
La cifra offerta è stata considerata piuttosto irrisoria, e per questo motivo non si è potuto parlare di istigazione alla corruzione. L’importo? sembra che in uno dei casi analizzati l’automobilista abbia proposto una banconota da 10 euro all’agente. Secondo la corte sarebbe stato più un segno di disprezzo nei confronti degli agenti, piuttosto che un modo di corruzione.