Pirelli lavora ai pneumatici per il 2026, ma in che modo?

Pirelli pneumatici 2026

© Scuderia Ferrari Press Area

Le mule-car con ali ridotte sono scese in pista a Barcellona per aiutare Pirelli a perfezionare il design dei pneumatici 2026

Pirelli è ufficialmente entrata nella fase di preparazione dei suoi pneumatici ridotti per la stagione 2026 di Formula 1. Questo con Ferrari e McLaren impegnate questa settimana nei test sulle mescole più dure a Barcellona. Come spesso accaduto negli ultimi giorni, molta dell’attenzione è stata focalizzata sul sette volte iridato, Lewis Hamilton, impegnato nei preparativi con il suo nuovo team, il compagno di squadra Charles Leclerc, e Lando Norris. Tuttavia, è importante sottolineare che i tempi registrati sul giro durante i due giorni di test sono del tutto irrilevanti. Soprattutto in quanto influenzati dai programmi di prova richiesti da Pirelli per testare i suoi nuovi prototipi di pneumatici.

Sebbene Hamilton abbia sicuramente tratto vantaggio dall’ulteriore tempo in pista su una Ferrari, Pirelli si presenta come il principale beneficiario del test. Il produttore italiano di pneumatici deve testare e sviluppare mescole più strette: 25 mm in meno all’anteriore e 30 mm al posteriore. E ciò con un diametro ridotto da utilizzare su vetture radicalmente diverse la prossima stagione. La difficoltà per Pirelli è che non dispone di vetture rappresentative su cui testare le nuove gomme. Da non dimenticare è infatti che le vetture del 2026 avranno una resistenza aerodinamica significativamente ridotta e, di conseguenza, genereranno meno carico aerodinamico dal fondo.

Le parole di Mario Isola

Il responsabile motorsport di Pirelli, Mario Isola, ha dichiarato a riguardo: “i primi test sono stati dedicati principalmente a capire come funzionano le mule-car, perché ovviamente sono diverse. L’unica cosa da fare è continuare a chiedere ai team simulazioni aggiornate per il 2026. Dobbiamo aggiornare le nostre conoscenze e adattare la nostra costruzione in base ai dati che riceviamo. Non possiamo affidarci esclusivamente alle mule-car, perché non sarebbe sensato. Continueremo a fornire ai team un modello virtuale degli pneumatici da utilizzare nei loro simulatori. Loro ci restituiranno i loro feedback. Questa è la direzione giusta da seguire“.