Pirelli: a Melbourne il primo caso di coronavirus

Pirelli Melbourne 2020

Credits: Pirelli Press Area

Le discussioni inerenti la gestione del Gran Premio di Melbourne sembrano destinate a non chiudersi, soprattutto dopo la scoperta di un nuovo caso positivo all’interno del paddock

Dopo il team McLaren, anche uno dei membri del gruppo Pirelli è risultato positivo al coronavirus. Le autorità australiane hanno condotto diversi test, dato l’enorme quantità di personale presente sulla pista in vista della gara. Dopo la decisione del team di Woking di rinunciare, diversi tamponi sono stati eseguiti per valutare la gravità della situazione. Solo nelle ultime ore, tuttavia, è arrivata la comunicazione ufficiale relativa al membro di Pirelli.

MEMBRO PIRELLI IN CURA A MELBOURNE

L’azienda italiana ha fatto sapere che il paziente è sotto osservazione proprio in Australia, dove le autorità competenti stanno prestandogli le cure più adeguate. Nella comunicazione, si legge: “La persona interessata sta seguendo tutte le procedure delle autorità sanitarie australiane. Queste hanno confermato a Pirelli che la persona non ha avuto alcuna contatto con terzi che potrebbero richiedere ulteriori precauzioni. Pirelli sta seguendo da vicino la situazione in linea con le politiche di sanità pubblica e con quelle aziendali”.

Insomma, la situazione sembra non essere particolarmente grave e il diretto interessato sta giustamente ricevendo tutte le cure necessarie per velocizzare la sua guarigione. Nel frattempo, tanto in Australia quanto in Europa, altre persone presenti sul circuito di Melbourne stanno subendo lo stesso trattamento. Nell’ottica di proteggere quante più persone possibili,  coloro che si sono trovati sul circuito di Melbourne stanno procedendo con la verifica dei tamponi. In pista, subito dopo l’emergere del primo caso, altri sette test sono stati condotti, risultando tutti negativi.

Tuttavia, il diffondersi del virus anche al di là dei muri della Formula 1, lascia ancor più perplessi. Le cose sarebbero potute andare diversamente fin da subito, ma così non è stato. La FIA ha prolungato la presa di una decisione, deludendo i fan accorsi sul circuito, ma soprattutto mettendo in pericolo tutti coloro che erano già presenti a Melbourne.