Per l’ing. Mazzola inutile presentarsi ai test con due auto diverse

luigi mazzola e michael schumacher

Credit: luigimazzola.com

L’ingegnere ferrarese ha spiegato come approcciare ai test invernali in maniera efficace

Con la drastica riduzione di test nel corso della stagione le prove invernali, sul circuito di Barcellona, risultano fondamentali per valutare le nuove auto e per correggere eventuali lacune. Sono due settimane cruciali per il campionato. Ne sa qualcosa la Mercedes che dopo una prima settimana assolutamente deludente, si è presentata in pista con una versione B della vettura, con la quale ha poi dominato la stagione.

L’ex responsabile del team di test della Ferrari, Luigi Mazzola, ha spiegato che però presentarsi ai test con due vetture diverse, non è un approccio efficace. Da Brackley infatti, dicono che non ripeteranno la stessa procedura quest’anno. Parlando nel podcast Pit Talk, l’ingegnere, intervistato tempo fa anche dalla nostra testata, ha detto: “Non credo sia molto efficiente portare due macchine diverse ai test con una sola settimana di distanza”.

A Maranello sperano che il 2020 possa finalmente essere l’anno del titolo, dopo un 2019 in cui la competitività è arrivata quando ormai il gap dalle Mercedes era troppo. Il fatto che i regolamenti non siano cambiati fa sperare che la nuova stagione si possa aprire come si è chiusa la precedente, ovvero con Ferrari, Red Bull e Mercedes vicine tra loro.

Le limitate modifiche normative sono il motivo principale per cui Mazzola non da alcun valore ai test con due auto diverse nelle due settimane. La Scuderia lo ha fatto in passato quando sono state introdotte importanti modifiche. “Questa è una pratica abituale, quando porti in pista un’auto totalmente rinnovata sotto tutti gli aspetti (idraulica, motore, raffreddamento, ecc …), per consentire una sorta di verifica dell’affidabilità. Solo successivamente il team testerà un’auto in pista con le modifiche testate nella galleria del vento”, ha spiegato.

“Tra una sessione di test e l’altra ci sono cinque giorni, ma in 5 giorni non è possibile cambiare molto“, ha concluso Luigi Mazzola.