Pagelle Gp Malesia: Hamilton primo della classe 31 Marzo 2014 Giuseppe Lucera Il Gp della Malesia ha rappresentato per certi aspetti, una rivincita per chi aveva perso la sfida interna con i propri compagni di squadra in Australia. Il Gp malese, nonostante il dominio Mercedes, si è anche rivelato un pò più divertente di quello visto 15 giorni fa a Melbourne. Le conferme, infatti, sono arrivate in positivo per la casa di Stoccarda e, in negativo, per quella di Maranello che migliora le prestazioni della Ferrari ma resta ancora troppo lontana dalle prime della classe.Vediamo adesso che voti hanno preso i protagonisti di questo Gp. Sebastian Vettel: voto 8. Torna a far splendere quel numero 1 che porta sulla calotta del casco. Parte male, si fa sorprendere anche da Ricciardo, poi inizia il suo Gran Premio ed è un Gp convincente quello del campione del mondo. Ma ciò che sorprende di più è la capacità della Red Bull di ribaltare un inverno disastroso ed un inizio stagione da incubo. Problemi ce ne sono ancora, però, credo, nessuno poteva aspettarsi una Red Bull così. Io, per esempio, no. Daniel Ricciardo: voto 7. L’australiano è famoso per il suo sorriso ma dietro quella faccia rassicurante si cela una belva che graffia. In primis, il suo plurititolato compagno di squadra. Ci riesce all’inizio, poi Vettel sale in cattedra e lo rimette al proprio posto. Successivamente avviene il disastro Red Bull ma a pagare per tutti sembra solo lui: stop and go e 10 posizioni di penalità fra 7 giorni in Bahrain Nico Rosberg: voto 7: Parte bene e si mette in scia al proprio compagno di squadra. Sembrerebbe l’inizio di un lungo duello interno al team Mercedes per il dominio del Gp malese e per la supremazia psicologica all’interno della squadra. Invece esce distrutto dallo scontro con Hamilton. Giunge secondo, sì, ma con Vettel non molto lontano da lui. Lewis Hamilton: voto 10. Ok, un’altra gara che si trascina oltre l’ora e 40′ (senza safety-car), in cui si frena in anticipo rispetto al 2013 (e questa è una cosa buona), ma in cui il giro più veloce di Hamilton è ancora 4” più lento di quello fatto segnare da Perez l’anno scorso. Però Hamilton ieri ha avuto tutti i protagonisti in pista e, a differenza di quanto avvenuto a Melbourne, l’intera concorrenza pronta a rovinargli la festa. Ma lui non se l’è fatta rovinare. Gara perfetta e dominata fin dall’inizio, per cui merita un 10 pieno. Risponde a Rosberg e 1-1 e palla al centro. Sarà una partita lunga. Speriamo non riguardi solo loro due Fernando Alonso: voto 7. La cifra del talento di “Nando” è quel sorpasso fatto ai danni di Ricciardo all’uscita dai box: caparbio e coraggioso. La cifra del gap della Ferrari dai migliori è nei secondi presi giunti alla bandiera a scacchi. Eppure la vettura nel finale teneva un passo molto buono. Ci sono, però, tantissime cose da risolvere. E in fretta. Bisogna andare forte dall’inizio alla fine. Kimi Raikkonen: voto 5. Gp sfortunato, quello del finnico. Buca per colpe non sue e nel momento peggiore della gara. Si ritrova ultimo e inizia la sua rimonta. Lui, però, non sembra dannarsi troppo la vita e conclude fuori dai punti. Migliora il suo feeling con la vettura, ma ha ancora troppi problemi in frenata e in accelerazione. Romain Grosjean: voto 6. Doveva solo arrivare, punto e basta. Ci è riuscito ed è anche andato vicino alla zona punti. Obiettivo centrato, per ora non gli si può chiedere di più. Certo, però, che la situazione della Lotus è davvero deprimente. Pastor Maldonado: N.C. Anche per Maldonado l’obiettivo era lo stesso del proprio compagno di scuderia. Trova, però, un Bianchi decisamente allegro che si fionda su di lui alla curva 4. Per Bianchi nessuna penalizzazione, per Ricciardo 10 posizioni sulla griglia. Mah. Jenson Button: voto 7. Anche lui, come Vettel ed Hamilton, si “vendica” della performance subita dal compagno di squadra 15 giorni fa a Melbourne. Tira fuori una gara attenta ma veloce e surclassa il giovane talento danese con il quale condivide il box. Urge, però, un rapido sviluppo della vettura, altrimenti in leggera crisi sui circuiti veri. Kevin Magnussen: voto 6. Il giovane danese incappa subito in una giornata che, definire “no” sarebbe esagerato, ma che certo è stata meno positiva di quella vissuta 15 giorni fa. Colpevole per la foratura di Raikkonen, l’atto in sè, se analizzato bene, è catalogabile agli errori veniali. Specie se si è dei semi-debuttanti. Molto meglio al sabato dove ha impressionato con i suoi sovrasterzi controllati. Nico Hulkenberg: voto 9. Gigante. Dite quello che volete, ma la Force India, per quanto robusta, non è vettura da stare così in alto. Se ci riesce, è tutto merito del pilota più sottovalutato del Circus. O forse quello col peggior manager. Brava anche la squadra che gli prepara una strategia intelligente. Sergio Perez: N.C. Non riesce neanche a lasciare il proprio garage. Anche al sabato le aveva prese ma sembra che anche durante le qualifiche avesse un problema al diabolico Brake by wire che gli ha reso la vettura inguidabile. Felipe Massa: voto 6. «Valtteri is faster than you». Massa va via dalla Ferrari ma il refrain che arriva via radio è lo stesso. Cambia solo il nome del team mate e il fatto che Felipe non accetti l’ordine. Gara, tutto sommato, buona quella del brasiliano. L’impressione è, però, che questa Williams possa andare oltre i risultati che i suoi piloti hanno, finora, ottenuto. Valtteri Bottas: voto 6. Paga le qualifiche negative e la penalizzazione. In gara paga Massa con il quale entra subito in conflitto con tanto di dichiarazioni via radio al vetriolo. Nel finale è più veloce di Massa ed, effettivamente, se il brasiliano lo avesse lasciato passare, forse il finlandese avrebbe potuto raggiungere Button nei giri finali. Gutierrez: voto 5; Sutil: voto 5; Vergne: voto 6; Kvyat: voto 7; Bianchi: voto 2; Chilton: voto 5; Kobayashi: voto 7; Ericsson: voto 5 Tags: 2014, Fernando Alonso, Lewis Hamilton, Scuderia Ferrari