Nuovo Codice della Strada, fino a 7 anni di carcere per il reato più odiato da tutti | Ti sbattono dentro e là ti fanno la festa che ti meriti
È arrivato il nuovo Codice della Strada. Il forte giro di vite porta pene super severe: fino a sette anni di carcere per il reato più odiato da tutti.
Scusate il ritardo, verrebbe da dire. Almeno coloro che la pensano come Salvini, il grande fautore del Codice della Strada, un chiacchierato disegno diventato legge. A fine marzo il via libera della Camera. E poi le reazioni da parte dell’opposizione e di tante associazioni.
Senza contare i ritardi dati non solo dalla solita burocrazia italiana e il suo lungo iter, ma da intoppi di vario genere, non si spiega altrimenti perché era stato annunciato addirittura per l’estate ed è arrivato a ridosso dell’inverno. Tant’è.
Fautori o meno, il nuovo Codice della Strada è diventato legge lo scorso 20 novembre, dopo il voto favorevole del Senato, approvato con 83 voti favorevoli, 47 contrari e un astenuto. Entrerà in vigore a inizio dicembre, dopo i canonici 15 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
A prescindere dalle chiacchiere che hanno accompagnato la visione del Ministro dei Trasporti, manca soltanto la firma del presidente della Repubblica, poi cambieranno molti aspetti legati alla disciplina della circolazione stradale.
Pene più severe
Il giro di vite annunciato dal Governo è, dunque, realtà. Giro di vite per chi utilizza il cellulare in macchina, con una multa che va da 250 euro fino a mille. Sempre che non si è recidivi, si sale fino a un massimo di 1400, prevista anche una formula di sospensione breve della patente.
Giro di vite per chi guida in stato di ebbrezza, con un tasso alcolemico compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro: fino a 2170 euro la multa, con sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Giro di vite anche per chi guida sotto stupefacenti: “rito” abbreviato, basterà la positività al primo test per sospendere e revocare la patente, per almeno tre anni.
Pena massima
Giro di vite soprattutto per il vergognoso fenomeno, ahinoi dilagante, dell’abbandono degli animali domestici. Ecco l’inasprimento della pena che gli animalisti, ma non solo, chiedevano a gran voce. Il disegno di legge del nuovo Codice della Strada prevede sanzioni super severe.
Di fatto aumenta di un terzo della pena vigente, se il fatto avviene su strada o nelle relative pertinenze. Non sia mai che oltre il danno dell’abbandono, arrivi la beffa indiretta di un incidente stradale causato dall’abbandono stesso: in questo caso si applicano le pene previste per i reati di omicidio stradale e di lesioni stradali gravi o gravissime: fino a un anno di carcere per chi provoca lesioni gravi, da 2 anni a 7 anni per l’omicidio stradale. È la pena massima.