Eventi Formula 1 Formula Imola Nostalgia e odore di Motorsport: a Imola la vecchia Formula 1 30 Agosto 2021 Stefano Ravaglia Credits: F1world Quanta gente, quanta passione a Imola: un bagno nel motorsport più puro, un salto indietro di qualche anno con le vetture che hanno scritto pagine indelebili della Formula 1 “Appena entro nei box, mi assalgono!”. Sono le parole che abbiamo captato da Pierluigi Martini, nella due giorni dedicata alla storia della Formula 1 all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. L’Historic Minardi Day è tornato, finalmente, a inebriare gli appassionati delle quattro ruote che furono con una due giorni di esibizioni in pista, presentazioni di libri dedicati alla Formula 1, aste, eventi e tanti personaggi di spicco a zonzo per il paddock. E quella frase di Pierluigi, detta a un esponente di un Ferrari club dietro ai box di Imola, testimonia quanto non serva sempre l’albo d’oro per ricordare i tempi andati. LA STORIA TORNA IN PISTA È il weekend dedicato alla Minardi, che dal 1985 al 2005 ha corso nelle piste di tutto il mondo grazie alla perseveranza e alla passione di Giancarlo, padrone di casa del week-end, e che ne conserva la storia con questa kermesse arrivata alla quinta edizione. E Martini, che è stato uno dei primi piloti a sedersi in una delle vetture faentine, rivela quel che vuol dire aprire le porte agli appassionati delle quattro ruote, che si mettono in fila da buoni scolari per un saluto, una foto, un autografo. Segno che la tradizione non si dimentica, anche in un fine settimana occupato dal GP del Belgio a 1027 km di distanza. Dopo le pene portate dalla pandemia, e un nuovo rinvio dopo l’iniziale data di Aprile, è la fine di Agosto a consentire di tornare a respirare odore di motorsport a pochi centimetri dalle vetture. La pioggia del sabato mattina, copiosa, lascia spazio al sole che illumina il resto del weekend. Mentre all’interno dei box, aperti, freme il via vai di appassionati e personaggi di spicco (oltre a Martini anche Caffi, Larini e Trulli tra gli altri) ed è quasi impossibile star dietro a tutto. Turni dedicati per le monoposto di F1, a orari precisi. Intorno a mezzogiorno, si aprono le danze, dopo le esibizioni delle GT, delle F2 e F3, delle F3000. C’è la 126 C4 di Alboreto, che arrivò seconda nei costruttori e vinse il GP del Belgio. A vedere il suo cambio automatico, così sottile, con un pomello dorato, alla destra del pilota nell’abitacolo, viene da sorridere. Non è l’unica Rossa da ammirare: fuori anche quella del 1991 di Prost (annata finita in anticipo per il francese, licenziato), e poi lei, la 312B2 di Ickx. Quella resa iconica da un documentario dove Paolo Barilla e Mauro Forghieri la rimettono in sesto e la portano al GP storico di Montecarlo. E quando, poco prima di uscire, si fanno le prove a dar gas, che gusto da quel rombo a intermittenza. Ci riempie le orecchie e le narici. Odore di motorsport. LIBRI E SEI RUOTE E soprattutto, le Minardi. La M194, l’ultima di Michele Alboreto in F1, la M189 guidata da Martini, e l’ultima della serie, quella del 2005, che ha chiuso una storia meravigliosa. Ma gli invitati alla festa sono davvero numerosi: l’Alfa Romeo di Cheever, parcheggiata nel paddock, due Osella, la Dallara guidata da Caffi nel 1988 così somigliante al rosso Ferrari, e poi quella March targata 1976, con la quale il compianto Vittorio Brambilla vinse in Austria l’anno prima davanti a un certo Niki Lauda, e pergiunta a casa sua. Dalla pista alla sala briefing: soprattutto nella giornata di sabato, il luogo è meta di pellegrinaggio per incontrare i personaggi che raccontano e vivono la Formula 1. Renata Nosetto ha presentato “Giù il gas e piede a tavoletta”, il libro dedicato al marito scomparso, responsabile del circuito di Imola dal 1979 al 1990 e prima ancora DS della Ferrari. “La Formula 1 di oggi non è che non mi piaccia, ma sembra più una formula decisa dalle gomme e dalle strategi. Altri tempi…”. E come non essere d’accordo con lei. La scena però, se la prendono a viso aperto tre moschettieri mica da ridere: Mario Donnini, Giorgio Serra, alias “Matitaccia” e Emanuele Pirro. Questi ultimi danno vita a un siparietto: la matitaccia tira fuori dagli archivi tutte le sue vignette dediato all’ex pilota. Anche Bruno Giacomelli è della partita: si affianca ai protagonisti coi suoi racconti e ci firma una foto della storica (in negativo) Life, di Ernesto Vita. Mica un autografo da poco, eh… Calma, però: questi pezzi da novanta sono insieme per un omaggio ad Alex Zanardi: l’autorevole firma di “Autosprint”, il Marione nazionale, ha dato vita a un libro fotografico dedicato allo sfortunato ex pilota che presto speriamo in un modo o nell’altro di riabbracciare. QUANTI CIMELI E fuori, poi? Nel paddock serve un buon portafoglio: come resistere a quei numeri di “Autosprint” anni ’60-’70, distesi sui tavolacci? Su uno scaffale c’è anche “Piloti che gente”, testo che non ha bisogno di presentazioni. E poi un casco di Leclerc in forma ridotta: 150 euro. Avanti, accomodatevi. E poi, quanti di quei modellini vorremmo portarci a casa? Ne scelgo due: la March di Brambilla e la Tyrrell a sei ruote. A proposito, la P34 è l’ospite di lusso. Ma non si esibisce in pista, bensì riposa al Museo Checco Costa, insieme ai quadri di un bravo artista come Alessandro Rasponi: 1976 e 1977, Scheckter e Depailler. Storia? No leggenda. Al Minardi Day di Imola si tocca l’essenza del motorsport. Ricordate quell’odore di cui dicevo prima? Nell’ultima sessione della domenica rientra la Minardi M194. E noi ne approfittiamo per affiancarci ai meccanici: scoperchiato il cofano motore, ecco sprigionarsi un calore e un odore meccanico che ci fa capire perché siamo lì. Integriamo il tutto con una bella mano sulla posteriore destra: è ancora più calda. Poi i motori si spengono, non la passione. L’ultimo omaggio lo facciamo al parco delle Acque Minerali: passeggiamo nella quiete, dopo due giorni di sublime rumore, e ci fermiamo ancora una volta dinnanzi a una statua. Visto, Ayrton? Visto Roland? Imola è viva, vivissima, ancora, dopo tanti anni. Come sarebbe piaciuto a voi. Qualche scatto dell’evento [ngg src=”galleries” ids=”177″ sortorder=”14714,14715,14716,14717,14718,14719,14720,14721,14722,14723,14724,14725,14726,14727,14728,14730,14731,14729,14732″ display=”basic_thumbnail” number_of_columns=”3″ order_by=”sortorder”] Tags: 2021, Autodromo Enzo e Dino Ferrari, Historic Minardi Day, Imola Continue Reading Previous GP Belgio, Hamilton: “Spero che rimborsino i biglietti”Next GP Belgio: le pagelle di una gara che non si è corsa