Nessuna scadenza per il calendario definitivo

Formula 1 competitività

Credits: Pirelli press area

Otto gare in Europa e poi non si sa. Purtroppo non è ancora possibile capire come proseguirà la stagione una volta lasciato il vecchio continente. La FOM, giustamente non si lancia in previsioni avventate

 

Nella giornata di ieri sono state ufficializzate le prime otto tappe di questa travagliata stagione di Formula 1, che avrà inizio il 5 luglio con il Gran Premio d’Austria. Tuttavia dopo la fase europea del mondiale non è possibile fare bozze o previsioni. Dopo il Gran Premio d’Italia, in programma il 6 settembre, il circus dovrebbe lasciare il vecchio continente alla volta dell’Asia, ma al momento nessuna gara, post Monza, è stata confermata.

La Formula 1 rimane sicura di poter organizzare un campionato di 15-18 gare, ma Chase Carey chiarisce che comunque non c’è nessuna fretta di pianificare il resto del percorso mondiale. “Non vogliamo porre una scadenza per la pubblicazione del calendario per adesso”, ha detto il capo della FOM in un’intervista rilasciata al sito ufficiale F1. “Con il continuo evolversi della situazione, una scadenza creerebbe pressioni che non serebbero corrette, ne tantomeno sostenibili”.

“Il nostro obiettivo è di avere quantomeno un’idea del calendario definitivo entro la fine di giugno. Sappiamo cosa vorremmo provare e fare. Abbiamo altre opzioni se alcune cose non dovessero andare secondo i piani. Penso che abbiamo sicuramente valide alternative”.

Le gare in Russia, Giappone, Vietnam, Cina, Stati Uniti, Messico, Brasile, Bahrein e Abu Dhabi dovrebbero prendere parte al programma rivisto. Qualche difficoltà in più per l’Azerbaijan che avrebbe bisogno di più tempo, essendo un circuito cittadino. Tuttavia, come riportato in queste colonne, le autorità locali si sono dette pronte ad ospitare una gara a settembre. L’obiettivo è di correre in Asia fino a metà ottobre, poi spostarsi in America ed infine chiudere con un back to back in Medio Oriente (Bahrein e Abu Dhabi).

Ad ogni modo il Giappone è a rischio. L’annullamento della gara di Moto Gp a Motegi, ha messo in dubbio anche la Formula 1, visto che gli organizzatori sono gli stessi. Ai team, invece, è stato comunicato che non si correrà in Canada e a Singapore.

Carey ha sottolineato l’importanza di prepararsi il più possibile sulla sicurezza degli eventi prima di assumere impegni sul calendario. Le gare annunciate dovrebbero svolgersi a porte chiuse con personale dei team, nonché un rigoroso programma di test per COVID-19. “Vogliamo assicurarci di farlo nel modo giusto, ma in questi tempi la sicurezza è ancora prioritaria”, ha chiuso Chase Carey.

Da segnalare che se dovessero saltare più tappe extra-europee il Mugello si è detto pronto ad ospitare, per la prima volta nella storia, il Circus iridato.