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Credits: Pirelli Press Area

Il weekend negli USA si chiude con la vittoria di Verstappen che prende il toro Hamilton per le corna. Forse è per questo che Shaquille era sul podio tra i due?

La roccaforte Mercedes negli Stati Uniti è stata presa d’assalto dagli strateghi austriaci, che di solito non hanno molta fortuna con la nazione oltreoceano. E neanche con la Germania. Diversi salti temporali ha portato questo burrascoso Gran Premio anche con la battaglia nelle retrovie tra Alonso e Raikkonen. La maggior parte degli spettatori si è subito immaginata nel 2005 pronti per prendere il biglietto per Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith. Negli USA non soltanto il toro viene preso per le corna da Max Verstappen, ma anche Hamilton.

Lights out! E “out” sembra andarci anche Verstappen dopo una super partenza del campione in carica Lewis Hamilton che sembrava determinato a riprendersi il suo territorio. Il circuito di Austin non solo sembrava essere il punto forte degli outfit di Ricciardo ma anche della Mercedes. Tuttavia la vittoria è stata rubata al bandito Lewis dal suo nemico Verstappen. Festeggiamenti sul podio in seguito allo spumante (ricordiamo che anche stavolta è stato l‘unico Ferrari a salire sul podio, anche se questa battuta sta diventando obsoleta), con la gradita presenza di Shaquille O’Neal.

Grande sorpresa quella del cestista che con i suoi 2.16 di altezza sembrava essere stato messo tra i due contendenti al titolo per evitare baruffe. E che comunque risultava più alto di tutti e tre. La Ferrari sembra essersi ripresa dagli abissi dove hanno soggiornato negli anni scorsi cercando lentamente di tornare a galla. In linea con il trend del momento sembra che evil Mattia Binotto” abbia davvero capito cosa fare.

DA QUANTI ANNI NON VEDEVAMO “ALO-RAI” BATTAGLIARE?

I più nostalgici sicuramente avranno pensato la stessa cosa. Da quanto tempo non vedevamo le sigle di Alonso e Raikkonen sullo schermo del televisore mentre i due se le davano di santa ragione? Ottanta anni in due eppure i due vecchietti sembrano non mandarle a dire. Un ruota a ruota talmente tanto sentito e battagliato al giro 15 che nei laps successivi Fernando ha confuso l’Alfa Romeo di Giovinazzi con quella del finlandese, speronando Antonio e ignorando i track limits (probabilmente dal box gli hanno ricordato che si trova negli anni ’20).