Motore ad acqua, l’avevano già scoperto negli anni settanta | Le compagnie petrolifere hanno insabbiato tutto fino ad oggi

illustrazione-molecola-acqua-h2o-depositphotos-f1world.it

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Le esperienze di Varela e le tecnologie in fase di sviluppo offrono oggi la possibilità di immaginare come sarebbe un motore ad acqua

Il sogno di un motore in grado di funzionare esclusivamente ad acqua ha affascinato l’umanità per secoli, promettendo un futuro di mobilità sostenibile e a costo quasi nullo. Tra i tanti che hanno tentato di dare vita a questa utopia, una figura in particolare ha attirato l’attenzione: Arturo Estévez Varela. Negli anni ’70, l’ingegnere spagnolo presentò al mondo un veicolo che, a suo dire, era alimentato unicamente da acqua. La notizia fece il giro del globo, suscitando un’ondata di entusiasmo e scetticismo. Estévez Varela sosteneva di aver scoperto un modo per scomporre l’acqua in idrogeno e ossigeno, gas che, combinati e bruciati, potevano alimentare un motore a combustione interna. Tuttavia, il suo “segreto” non fu mai completamente svelato. L’ingegnere parlava di una “pietra filosofale”, un elemento misterioso che, a suo dire, era fondamentale per il funzionamento del motore. Successivamente, si scoprì che questa sostanza era probabilmente del boro.

Perché il motore ad acqua è impossibile (almeno così come lo immaginiamo)

La convinzione che un motore possa funzionare esclusivamente a acqua si scontra con le leggi fondamentali della fisica. Per ottenere energia da un combustibile, è necessario che questo subisca una reazione chimica che rilasci energia. L’acqua, essendo un composto stabile, non può essere facilmente scomposta e ricombinata per produrre energia in modo continuo. Le leggi della termodinamica sono chiare: non si può ottenere più energia di quanta se ne immette in un sistema. L’elettrolisi, il processo che separa l’acqua in idrogeno e ossigeno, richiede un apporto energetico esterno maggiore di quello che si ottiene dalla successiva combustione dell’idrogeno. In altre parole, per far funzionare un motore a idrogeno prodotto dall’elettrolisi, è necessario consumare più energia di quella che si produce.

Il mito e la realtà

La storia di Arturo Estévez Varela è diventata una sorta di leggenda urbana, alimentata da teorie del complotto e da un desiderio profondo di trovare soluzioni alternative ai combustibili fossili. Molti sostengono che l’ingegnere spagnolo sia stato vittima di un complotto da parte delle grandi compagnie petrolifere, interessate a mantenere il monopolio sui combustibili tradizionali. Sebbene il motore ad acqua sia un’illusione, l’idrogeno rappresenta comunque una promettente fonte di energia per il futuro. L’idrogeno può essere prodotto utilizzando fonti di energia rinnovabile, come l’energia solare o eolica, e utilizzato per alimentare celle a combustibile, che producono elettricità senza emissioni inquinanti.