Montezemolo dalla parte di Mattiacci: «Lo aiuterò stando più vicino al team»

Montezemolo, scusate la Fiat, voleva un manager, un motivatore che fin da subito dovrà mettere fin da subito un po’ di ordine nel team e restituire entusiasmo all’ambiente. Un manager decisionalista in stile Todt, più che un dirigente definito da più campane «troppo buono e amico di tutti». Montezemolo a distanza di tre giorni dall’annuncio delle dimissioni di Domenicali, inaugurando il nuovo salone della Samocar, concessionaria Ferrari e Maserati della famiglia Malagò a Roma, è tornato a parlare di Formula 1, un’occasione per salutare ancora una volta Domenicali: «Dopo 23 anni insieme a noi, Stefano ha avuto il coraggio di dimettersi, una cosa rara nel nostro Paese – ha sottolineato Montezemolo confidandosi all’Ansa – Lo ha fatto dopo aver vinto tre mondiali ed averne persi altri tre all’ultima gara. Ma questa, però, è la legge dello sport».

Da giovedì, al timone della Rossa, ci sarà Marco Mattiacci, 43enne, amico tra l’altro di John Elkann, ex presidente e Ad della Ferrari North America. Uomo dal curriculum eccellente ma senza esperienze dirette nell’ambiente delle corse: «Ho deciso di puntare su un giovane manager in cui credo molto. In queste ore, ci sono stati molti commenti sul fatto che Mattiacci non sia un tecnico. Ma in Ferrari siamo tutti tecnici. Ho voluto puntare su una persona che faceva già parte della famiglia, evitando di andare in giro per il mondo a cercare qualche mercenario. Ferrari è piena di talenti di qualità e mi aspetto una reazione immediata».

Il numero uno di Maranello ha espresso al nuovo Team Principal il pieno appoggio: «Io ci credo e ci metto la faccia. Sono sicuro che la Ferrari tornerà a vincere. Il primo a non essere soddisfatto da questo inizio di stagione sono proprio io. Aiuterò Mattiacci, come ho fatto nel passato, starò più vicino alla Formula 1, ci passerò più tempo», ha concluso il presidente del Cavallino Rampante.