Monaco 2014, tutti contro Hamilton: il bad boy della Formula 1 è sempre lui!

Il comportamento tenuto da Lewis Hamilton nel post gara del Gran Premio di Monaco non è andato giù a buona parte del paddock. La coppia è ufficialmente scoppiata in quel del Principato e il tempo non riuscirà ad alleviare la tensione tra i due piloti del team di Brackley. A Montecarlo non c’è stato uno sguardo, una stretta di mano. Semplicemente freddezza che non è passata inosservata ai tifosi, ma soprattutto agli addetti ai lavori e alla dirigenza di casa Mercedes. Se Lauda ha ampiamente addossato al britannico ogni responsabilità di un comportamento poco consono che potrebbe dolere all’immagine della casa di Stoccarda, al coro dell’austriaco si sono unite le voci di John Surtees, di Derek Warwick e di Mika Hakkinen.

L’indimenticato campione del mondo del 1964 non ha messo in dubbio le qualità di pilota di Hamilton ma ha sottolineato come «il suo atteggiamento verso il compagno e verso la squadra sono stati inappropriati», parole più dolci sono state usate da Warwick, che tra l’altro a Montecarlo svolgeva il ruolo di commissario per la Federazione: «Abbiamo ricevuto tutti i dati da parte della Mercedes, dopo le qualifiche abbiamo parlato a lungo con Rosberg e ci ha fornito le risposte che ci aspettavamo – ha sottolineato il veterano con 146 Gran Premi sulle spalle – Nel mondo della Formula 1 non c’è un pilota più onesto di Nico: ha detto di aver fatto un errore, di essere arrivato troppo veloce e di aver frenato troppo tardi bloccando le ruote».

Più duro nei cofronti del comportamento di Lewis, invece, si è espresso Hakkinen. Il due volte campione del mondo di Formula 1 ha sottolineato come il britannico dovrebbe imparare a perdere e scusarsi: «A mio parere tra le caratteristiche di un buon vincente deve esserci anche quella di saper accettare di perdere – ha dichiarato Hakkinen al Ilta Sanomat – Non mi sono piaciute per niente le insinuazioni che ha fatto Hamilton nei confronti di Rosberg», ha concluso l’ex pilota riferendosi alle accuse del britannico sul fatto che il tedesco abbia deliberatamente rovinato il suo giro di qualifica negli ultimi minuti della Q3.