McLaren in pista con 100 cavalli in meno della concorrenza 8 Aprile 2015 Eleonora Ottonello Il vero tallone d’Achille della McLaren MP4-30 sembra essere proprio la power unit Honda. Dopo i problemi che hanno costretto, in Australia, Kevin Magnussen, che aveva sostituito Alonso convalescente dopo l’incidente del Montmelò, a non schierarsi nemmeno in griglia per via di un guasto al motore, in Malesia, nonostante il doppio ritiro dei piloti, le cose sono andate meglio. Guardando i dati, le velocità di punta delle MP4-30 registrate a Sepang erano tra le più basse della griglia, a causa di una certa mancanza di potenza da parte del propulsore giapponese: «Ci mancano ancora 100 cavalli», ha confidato un portavoce del team di Woking alla testata tedesca Auto Motor und Sport. Una rivelazione che effettivamente dimostrerebbe come una McLaren, a piena potenza, non sarebbe poi così lontana dalle avversarie. La MP4-30, che sta scendendo in pista depotenziata di 100 cavalli, nonostante il ritiro, con Alonso era riuscita a combattere per la zona punti, arrivando inaspettatamente in coda alla Red Bull. Facendo un raffronto col propulsore 2014 della Ferrari, le due monoposto del Cavallino Rampante, la scorsa stagione, occupavano la quinta/sesta posizione, tenendo conto che la power unit studiata dagli uomini di Maranello, più pesante di circa 13 Kg rispetto alla concorrenza e in difficoltà sul piano tecnico, accusava un deficit di 80 cavalli rispetto al propulsore della Mercedes. Rispetto al deficit di Melbourne, i tecnici della Honda per l’appuntamento di Sepang sono riusciti ad aumentarne le prestazioni riuscendo a tirare fuori 25 cavalli aggiuntivi. Nonostante il passivo, l’obiettivo della McLaren è quello di recuperare lo svantaggio dai migliori, senza l’ausilio dei gettoni a disposizione per lo sviluppo della PU: «In occasione dello scorso GP della Malesia eravamo molto fiduciosi visto che abbiamo portato in pista degli aggiornamenti alla power unit. Stiamo lavorando per trovare un punto d’incontro tra la gestione dell’energia e l’affidabilità in modo da migliorare le prestazioni della nostra power unit in previsione delle prossime gare», ha sottolineato Yasuhisa Arai, amministratore delegato di Honda Motorsport. Ha continuato il giapponese: «Non posso nascondere che sia stato deludente vedere entrambe le monoposto ritirarsi a Sepang. Fernando ha accusato un problema all’ERS, Jenson ha sofferto un guasto al turbo. Entrambi gli appuntamenti di Shanghai e del Bahrain saranno una bella sfida per la nostra PU dati gli allunghi dove è necessario un utilizzo prolungato del propulsore con l’acceleratore spalancato», ha concluso Arai. Eleonora Ottonello @lapisinha Tags: 2015, GP Cina, McLaren Honda, Yasuhisa Arai