McLaren – GP Canada: cosa ha rivelato davvero la gara

McLaren GP Canada

© McLaren F1 Team via Website

McLaren e il suo GP del Canada non soddisfacente: cosa ha rivelato la gara?

McLaren – GP Canada 2025: per la prima volta in questa stagione, il team di Woking è rimasto fuori dal podio. Un risultato che ha fatto discutere, ma che non rappresenta necessariamente un campanello d’allarme. Il fine settimana di Montréal ha mostrato i limiti, ma anche i punti di forza della monoposto inglese, a seconda del contesto tecnico. Analizziamo perché il weekend canadese è stato più complesso del solito e cosa ciò dice in vista dei prossimi Gran Premi.

Le caratteristiche uniche del tracciato canadese

Andrea Stella lo aveva anticipato già a Monte Carlo: non tutti i circuiti sono confrontabili. Come “mele e pere”, ogni pista presenta peculiarità tecniche troppo diverse per fare paragoni semplicistici. Se piste come Imola, Suzuka e Jeddah appartengono alla categoria delle curve veloci e dei layout stretti, il Circuit Gilles Villeneuve richiede un approccio completamente diverso.

A Montréal contano soprattutto i rettilinei lunghi, le staccate violente e le chicane lente. L’aderenza iniziale è molto bassa, visto che il tracciato sorge in un parco cittadino, e i piloti devono prendere grande fiducia per avvicinarsi ai muri – incluso il celebre Wall of Champions. Proprio qui, il comportamento della MCL39 ha mostrato le prime crepe: una monoposto molto competitiva sul passo gara, ma ancora imprevedibile sul giro secco.

Un’occasione persa, ma il potenziale resta

La MCL39 continua a mostrare limiti in qualifica, soprattutto nelle mani di Lando Norris, che fatica a sfruttarne tutto il potenziale sul giro singolo. Il weekend canadese ha confermato questa tendenza: frequenti errori in frenata durante le prove libere e una Q3 compromessa da una sbavatura di Norris, costretto a partire settimo. Oscar Piastri, pur colpendo il muro in FP3, è riuscito a recuperare con una buona prestazione in qualifica.

In gara, McLaren ha potuto contare sul suo solito punto forte: la gestione delle mescole. Tuttavia, in Canada è emerso un problema insolito: il graining sull’anteriore sinistra, causato dalla particolare natura delle curve e dall’alternanza continua tra frenata e trazione. Come ha spiegato Stella: Su questa pista non c’è molta percorrenza: o sei sul freno, o sei sul gas. E in entrambe le situazioni abbiamo faticato all’inizio.”

Secondo Piastri, Avremmo avuto bisogno di una gara da 100 giri per sfruttare il nostro ritmo”. E in effetti, negli stint finali, McLaren ha mostrato un passo competitivo, ma non dominante come in altri round. Complice anche la difficoltà a sorpassare a Montréal, e il contatto tra i due piloti che ha reso impossibile la rimonta, il team ha chiuso senza gloria.

Ciononostante, il potenziale della monoposto non è in discussione. Il nuovo anteriore ha fornito sensazioni migliori a Norris, anche se non ha risolto del tutto le criticità. Piastri ha invece scelto di tornare alla specifica precedente. La squadra resta in una fase sperimentale, ma con una direzione tecnica chiara.

I rivali si avvicinano?

Mercedes ha sorpreso in positivo, complice anche l’ottima resa del nuovo posteriore. Le alte temperature non hanno penalizzato la vettura tedesca, e Toto Wolff ha parlato di progressi reali. Cautela d’obbligo, ma qualche segnale c’è. Red Bull, dal canto suo, continua a fare affidamento su Verstappen, che ha vinto a Imola e ha gestito meglio le medie rispetto a Piastri.

Anche in Canada, pur senza dominare, Max ha preceduto entrambe le McLaren. Horner ha ammesso che il ritmo in Spagna sarà un buon test. McLaren resta comunque il riferimento tecnico in questa fase della stagione, ma il vantaggio si sta assottigliando. Se i rivali continueranno a crescere e il team di Stella non eliminerà del tutto le sue aree deboli – come la qualifica – la seconda parte di stagione potrebbe diventare molto più combattuta.

 

Mattia Romano