Massa attacca Alonso: «Il Crashgate del 2008? Fernando sapeva ogni cosa» 11 Gennaio 2014 Eleonora Ottonello Quando si parla di propositi per l’anno nuovo. È bastato cambiare team, passare dalla Ferrari alla Williams, che Massa inizia fin da subito a levarsi qualche sassolino dalle scarpe. Vittima del primo attacco della stagione è l’ex compagno di box, Fernando Alonso, avversario del brasiliano nella stagione 2008 di Formula 1 e uno dei protagonisti, involontari, del Crashgate del 2008, episodio che ha lasciato strascichi a distanza di sei anni. Gran Premio di Singapore, Massa si stava giocando il titolo iridato contro Hamilton ed era in testa al primo GP notturno nella storia della Formula 1. 14esimo giro, curva delle Raffles Avenue. La Renault di Nelsinho Piquet entra in testacoda, schiantandosi contro il muretto e determinando l’ingresso in pista della safety car. Una benedizione per Alonso che, partito quindicesimo, aveva effettuato un pit stop anticipato ritrovandosi terzo, dietro la Williams di Rosberg e alla Bmw di Robert Kubica, una maledizione per Massa e Hamilton che all’apertura della pit lane entrano ai box per la sosta, una fermata maledetta per il brasiliano: viene dato semaforo verde a Felipe mentre è ancora in corso il rifornimento. Il brasiliano scatta, trascinando con se il bocchettone, facendo rotolare per terra vari meccanici. Gli uomini di Maranello hanno corso, fino alla fine della pitlane per raggiungere la vettura numero due e cercare in tutti i modi di disincagliare il bocchettone rimasto incastrato. Una scena tragicomica, i secondi che scorrevano veloci come impazziti. Una gara ormai compromessa. Ora, dopo aver lasciato il Cavallino Rampante, Massa può liberare tutta la frustrazione per l’evento che, secondo lui, gli ha fatto perdere il Mondiale, come se gli altri punti persi in stagione (ricordiamo il motore rotto in Ungheria quando era in testa alla corsa), siano esenti da colpe: «Alonso sapeva ogni cosa, ma non me l’avrebbe mai detto», ha insinuato il brasiliano in un’intervista rilasciata ad Autosport. Oltre a Flavio Briatore, il vero protagonista, in negativo, della faccenda, è stato l’attuale direttore tecnico della Williams, Pat Symonds, che assieme al manager cuneese fu squalificato. Ora l’ingegnere inglese è in squadra con Massa, e quasi sicuramente il brasiliano approfitterà di questa situazione per chiedere delle spiegazioni: «Sono sicuro che lui non sia la persona più importante per quanto riguarda ciò che è successo. A volte le persone pagano più del necessario le loro colpe». Anche se si fosse invalidato il risultato del Gran Premio di Singapore, Massa forse avrebbe vinto anche quel titolo mondiale, ma ammettiamolo, se l’iride non è arrivato al brasiliano, la colpa è primariamente del team che in un momento di confusione ha fatto un errore, Piquet non è andato addosso a nessun pilota, e certamente non ha creato problemi alla vettura di Massa. Tags: 2014, Felipe Massa, Fernando Alonso