Mark Webber: «Le macchine di Formula 1 devono essere più veloci»
È un dato di fatto. Rispetto a nemmeno una decina di anni fa la Formula 1 sta accusando un momentaneo calo di appeal che hanno fatto calare non solamente il numero dei telespettatori televisivi ma anche delle presenze in autodromo. Secondo Mark Webber, ex pilota della Red Bull, questo disinnamoramento è iniziato quando si è deciso di introdurre i motori V6 Turbo che avrebbero fatto perdere alla Categoria la sua vera essenza. Non sono stati, infatti, solo i tifosi a lamentarsi del cambio di tendenza ma anche tanti autorevoli addetti ai lavori.
I piani della FIA prevedono un importante cambiamento regolamentare per il 2017 con l’obiettivo di far scendere in piste monoposto più veloci. Eppure, il debutto di questi cambiamenti potrebbe slittare al 2018 a causa delle esigenze di alcuni team di analizzare ulteriori dati per aumentare il numero di sorpassi in pista: «Poco tempo fa il padre di Sebastian Vettel è venuto a vedere una gara di Endurance in Germania e ho potuto parlare con lui. Mi ha detto che ora non riesce più a sentire quelle farfalle nello stomaco come alcuni anni fa. È un sentimento che ha colpito in massa gli appassionati – ha commentato Webber – Se la Formula 1 vuole tornare emozionante come prima c’è la necessità di avere vetture più veloci ed emozionanti per i piloti».
Attualmente il distacco prestazione tra una vettura di Formula 1 e una GP2 è molto vicino: «Questo non è giusto, è come se stessimo parlando di un placcaggio in una partita di rugby però più soft del 30%», ha sottolineato.