Formula 1| Marchionne deluso dalla SF16-H e lancia un ultimatum a Kimi
Il presidente della Ferrari Sergio Marchionne sembra aver messo alle strette Kimi Raikkonen, che deve guadagnarsi il sedile in Ferrari mediante risultati soddisfacenti.
Il contratto del finnico scade alla fine dell’anno e la piega deludente che hanno preso le sue recenti performance ha posto un punto interrogativo sulla sua conferma per il 2017. Sergio Marchionne, ai microfoni della Gazzetta dello sport, ha affermato che è tutto nelle mani del campione del mondo 2007.
«Dipende da lui. -ha dichiarato Marchionne- Il periodo in Ferrari di Kimi dipende dai suoi risultati. Deve dimostrare di meritare di stare qui, altrimenti penso proprio che non possa continuare. Arriverà il giorno in cui anche io me ne andrò».
A inizio stagione si parlava invece di glorie iridate, grandi aspettative in stile Ferrari ma il team maranellese non ha ancora vinto una gara ed emergono le mancanze della SF16-H, alle quali Vettel si dimostra spesso insofferente e Raikkonen poco reattivo.
Marchionne dal canto suo ha espresso la delusione del primo riscontro in pista della monoposto, che non ha rispecchiato le aspettative. Arrivabene aveva infatti rivelato quanto fosse complicato il set-up, sostenendo che fosse l’area su cui lavorare maggiormente. La vettura della Mercedes si dimostra imbattibile, poiché “è molto stabile” stando alle parole del presidente, mentre l’attuale Ferrari incarna un cambio di rotta rispetto al modello precedente e più vincente, soluzione che non ha pagato.
«La Ferrari SF16-H è nuova rispetto alla vettura del 2015. Sebbene il design fosse bello esteticamente, una volta scesa in pista, ci sono stati alcuni risultati che non rientravano esattamente nelle nostre aspettative. Stiamo cercando di capire cosa serva per migliorare la performance. E’ una macchina difficile».
E’ noto inoltre che il mindset e lo scheletro strutturale del team siano da rivedere, in quanto cause dei risultati disorganici. In pista si riflette l’apparato interno della squadra, malfunzionante, malgrado i buoni elementi presenti che proprio per questo motivo non riescono a fare la differenza.
«Non so se stiamo lavorando con vecchi metodi, ma la struttura attuale è datata e non rispecchia le persone che abbiamo. Possediamo una grande compagnia che produce risultati. Possiamo e dobbiamo migliorare. Stiamo reclutando personale dall’esterno. Abbiamo assunto Jock Clear. Ci sono persone che stanno aiutando a migliorare aree in cui siamo carenti. Vogliamo rendere il team completo sotto tutti i punti di vista. I risultati non emergono dal giorno alla notte e abbiamo bisogno di tempo per portare risultati tangibili nel 2017».
La politica dell’attesa è ancora quella adottata in Ferrari, che ripone le proprie speranze nell’anno successivo. Ora che le problematiche principali sono state dette chiaramente, ci saranno modifiche effettive sul sistema organizzativo interno?