Leclerc: “Non mi aspettavo tempi migliori”

Casco Leclerc

Credits: Scuderia Ferrari Press Area

La scuderia di Maranello è al centro delle discussioni degli ultimi giorni, sia per quanto riguarda le performance dimostrate a Barcellona, sia per via dell’accordo con la FIA che ha suscitato un bel polverone

Quello che si prospetta davanti è un inizio di stagione infiammato. Prima le critiche secondo cui le prestazioni della Ferrari sono state celate agli altri team, ora la bufera sull’investigazione della FIA. Insomma, per gli uomini di Maranello non devono essere giornate semplici e, per rilassare un po’ gli animi, Leclerc ha cercato di dire la sua. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il monegasco ha cercato di difendere e di spiegare i tempi fatti registrare dalle monoposto, ammettendo il ritardo del team.

I TEMPI ERANO GIÀ SCRITTI

Per Leclerc era chiaro fin dall’inizio che la Ferrari non avrebbe incendiato le classifiche dei tempi dei test pre-stagionali. Il team era arrivato a Barcellona con un nuovo approccio, onde evitare gli errori commessi durante l’edizione dello scorso anno. Di conseguenza, per il monegasco non è stata una sorpresa rendersi conto di non essere davanti.

Non mi aspettavo tempi migliori. L’anno scorso siamo partiti molto bene, credevamo di avere una macchina eccezionale e poi alla prima gara ci siamo resi conto di come stavano davvero le cose. Questa stagione l’approccio è stato diverso, ci siamo concentrati su noi stessi ma sappiamo che Mercedes e Red Bull sono andate molto bene”.

In che senso un approccio diverso? Riprendendo quanto dichiarato dal team principal Mattia Binotto, Leclerc ha sottolineato come il team si sia concentrato sull’affidabilità della monoposto e sull’individuazione delle aree di miglioramento. Una modalità che, secondo Leclerc e secondo il team, dovrebbe aiutare tutti a lavorare in maniera più focalizzata, pur essendo ancora incerti su come la vettura arriverà alla prima gara di Melbourne.

È difficile dire se saremo pronti, tutti fanno qualcosa di diverso durante i test invernali. Non sappiamo quanto hanno davvero spinto, quanto carburante avevano a bordo. Siamo comunque contenti del lavoro svolto e abbiamo imparato molte cose. Sulla differenza tra noi e gli altri, dovremo aspettare Melbourne”.