Ferrari fuori dalla top ten

Credits: Scuderia Ferrari Press Area

Le qualifiche del GP del Belgio hanno risaltato le tutte le fragilità della Ferrari

Il campionato 2020 di Formula 1 è iniziato con i migliori auspici da parte dei tifosi e della Ferrari, che speravano di aver colmato il gap con la Mercedes per poter lottare ad armi pari. Una dolce illusione ha lasciato il posto a una più cruda e dura verità. Già durante i test prestagionali, la SF1000 ha mostrato numerose debolezze che hanno avuto conferma con l’avvio del campionato.

Infatti, la stagione è iniziata in salita per il team di Maranello, che si è trovato a dover combattere nel midfield. Al settimo appuntamento, la situazione non sembra essere migliorata, anzi, la Ferrari scivola sempre più giù riscrivendo record in negativo. Per la prima volta nel 2020, entrambe le monoposto sono rimaste escluse dalla top ten, ottenedo solo un 13esimo e 14esimo posto. Mai stata così brutta.

La Scuderia Ferrari, fondata nel 1929 da Enzo Ferrari, si è fatta strada nel mondo del Motorsport, facendo circolare il proprio nome in tutto il mondo. Descritta quasi come una religione, molto più che un semplice brand, nel tempo ha scritto e riscritto la storia dell’automobilismo. La Ferrari è infatti il team più storico e vincente della Formula 1. Una storia senza precedenti che ha conquistato i cuori di milioni di appassionati rendendola unica al mondo. Non è necessario essere ferraristi per riconoscere l’aurea speciale che aleggia intorno al mito Ferrari. Un mito che, forse, inizia ad affievolirsi.

FERRARI: DALLE STELLE ALLE STALLE

Sembrano passati secoli dal quinquennio oro della Ferrari e dall’ultimo mondiale vinto nel 2007. Il tempo passa, ma i risultati sembrano non arrivare. Come in ogni storia, ci sono stati momenti di gloria e momenti bui. Oggi la Ferrari sembra sprofondare, risucchiata da un vortice che la porta sempre più a fondo. Si lascia trascinare in balia delle onde violente che sembrano non volersi calmare.

In un solo anno è passata dalla prima fila tutta rossa in Belgio, all’esclusione dalla top ten. Dalla comparazione dei tempi con Mercedes e Red Bull a quella con Alfa Romeo e Williams. ‘Dov’è finita la Ferrari che fino a qualche anno fa lottava per il mondiale?’ Questa è la domanda che la maggior parte degli appassionati della Formula 1 si pone. Quella Ferrari sembra essere ormai un lontano ricordo che ha lasciato il posto ad un vero e proprio incubo per i tifosi, che improvvisamente si ritrovano a dover festeggiare il passaggio alla Q2. Un anno che sembra procedere irrimediabilmente “di male in peggio”.

DEBOLEZZE ALLA POWER UNIT E ALL’ AERODINAMICA  PER LA FERRARI

Anche Binotto, team principal, oggi non è riuscito a dare delle risposte concrete, ammettendo che ‘qualcosa sta sfuggendo’. Nelle scorse gare abbiamo visto una SF1000 in estrema difficoltà per problemi di affidabilità e per strategie sbagliate che hanno penalizzato le performance dei piloti. A Spa è emerso, ancora una volta, un comportamento piuttosto nervoso della vettura che ha obbligato i piloti a ridisegnare il tracciato. Dagli intermedi registarti in qualifica invece sono stati evidenziate debolezze legate alla power unit e all’aerodinamica.

Il motore Ferrari, che fino allo scorso anno era imprendibile sui rettilinei, non riesce più a competere con quello Mercedes, ma neanche con Honda e Renault. Se pensavano di poter recuperare nel settore più guidato, così non è stato perchè la monoposto 2020 è deficitaria anche sotto quel punto di vista. Dunque sarebbe stato impossibile per i due cavallini rampanti raggiungere un risultato diverso da quel 13esimo e 14esimo posto.

E’ sempre più chiaro come Vettel e Leclerc siano una delle risorse più preziose della Ferrari, riuscendo sempre ad ottenere il meglio da una vettura non competitiva. Binotto ha infine invitato i tifosi ad avere pazienza perchè, come si dice, una volta toccato il fondo si può solo risalire.