Le 5 cose che non sapevi su Lewis Hamilton

© Mercedes F1 Team Press Area
Continua la nostra rubrica sulle curiosità dei piloti in griglia. Oggi è il turo di Sir Lewis Hamilton, il britannico che dal 2007 monopolizza il paddock con le sue abilità di pilota e tutto il resto… E’ sicuramente uno dei piloti più amati e allo stesso tempo odiati, e nonostante la sua età avanzi, il campione continua a dimostrarsi uno dei più forti ad aver mai guidato una monoposto
E’ senza dubbio il personaggio di maggior spicco nel paddock, vuoi per un motivo, vuoi per un altro. Negli anni ci ha abituato ad outfit sgargianti, lotte politiche per i diritti umani e tanto altro. Lewis non è solo uno dei più forti di sempre, ma tanto tanto altro. Andiamo a scoprire insieme i segreti del sette volte campione del mondo, o dovremmo chiamarlo “Sir” Lewis Hamilton?
Ma perché Lewis parte con la mano sinistra nella parte alta del volante?
Questa è una di quelle curiosità che davvero in molti hanno, e che in pochi ne sanno dare la risposta. Lo vediamo ormai da diversi anni, la sua partenza è atipica, con la mano sinistra appoggiata sulla parte alta del volante. Sono state numerosissime le indiscrezioni sul motivo dietro questa sua scelta. C’è chi dice che gli serve per avere un miglior stacco frizione, chi per controllare meglio il volante, o altri che semplicemente dicono che lo fa per superficialità o sbruffonaggine. E invece no. Nessuna di queste è la verità. Hamilton parte così per un motivo ben più semplice…
@mongaloyd Honestly, thought it was just for ‘magic’ 🪄 #fyp #f1 #formula1 #lewishamilton #mercedes #f1paddock #f1tiktok #mercedesamg #lh44 #f12022 ♬ original sound – Alpine F1 Team
Ebbene si, banalmente Lewis, in un momento così importante di una gara, posiziona la mano nello spazio che intercorre tra il volante e lo shift del cambio per non incappare in un erroneo cambio marcia, che chiaramente andrebbe a danneggiare la sua partenza. Mistero risolto, ed era molto più semplice del previsto. Dopotutto anche Hamilton è umano, e adotta stratagemmi per poter essere sempre al top, anche nelle piccole cose!
Hamilton non è solo numero 44…
Da quando ogni pilota si può scegliere il proprio numero in autonomia, Hamilton ci ha abituati a ricercarlo in griglia con la numero 44. Il primo numero che “indossò” nella sua primissima gara coi kart, sulla base della targa dell’auto del padre: F44. Molti però non sanno che Lewis ha corso anche con un altro numero – diverso dall’1, ovviamente. Nel 2007, all’approdo in Formula 1, il pilota britannico corse la sua prima gara con il numero 2, che poi abbiamo gli abbiamo rivisto anche nel 2010. E’ da cosi tanto tempo che lo vediamo con la 44 che spesso ci scordiamo di questa sua breve parentesi…
#Hamilton ha esordito nel 2007 in F1 nel Gran Premio d’Australia. Vi ricordate come si è classificato? #SkyMotori pic.twitter.com/89B1SQ7zUn
— Sky Sport F1 (@SkySportF1) December 20, 2014
Chi è la ragazza bionda sempre al fianco di Hamilton?
La vediamo ad ogni Gran Premio. Non ne salta uno, e si fa sempre trovare prontissima per il suo beniamino. Stiamo parlando di Angela Cullen, fisioterapista e amica di Lewis. E’ il 2016, Lewis esce sconfitto dal durissimo duello con Rosberg, ed è da questo momento che inizia la sua collaborazione con la fisioterapista neozelandese. Da quel momento, è tutta un’altra storia. Lewis più volte ha raccontato, anche direttamente ai microfoni della Formula 1, quanto la sua figura sia stata importante per il suo percorso di crescita, oltre al semplice benestare fisico.
“Ho sempre avuto fisioterapisti maschi. Non so perché ma i miei problemi non passavano mai. Con Angela è stato diverso: abbiamo lavorato a casa e poi le ho chiesto di seguirmi nei GP. Non potevamo immaginare che sarebbe nato un legame così forte“. Ma come dicevamo, in poco tempo è diventata ben più che la fisioterapista. Aiutante a tutto tondo, lo segue nel paddock, gli fa trovare sempre tutto al posto giusto al momento giusto. Monopattino, casco, gli sistema i capelli. Per non parlare dell’impatto a livello psicologico che Angela ha avuto su di lui.
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“A qualunque ora, la trovo sempre positiva, non l’ho mai sentita pessimista. Per me è molto importante circondarsi di persone piene di energia”. Non un compito da poco quello di Angela Cullen, che però di esperienza ed esempi da seguire, negli anni, ne ha avuti eccome. Legata professionalmente ad Aki Hintsa – il medico che rimise in sesto Mika Hakkinen dopo il crash del 1995 – Angela ha lavorato con la squadra olimpica britannica, principalmente con l’atletica e la squadra di triathlon. La sua ricetta consiste nell’alternare l’esercizio fisico con la cura della tenuta mentale. Esercizi che ha più volte riproposto anche per il “suo” Lewis Hamilton.
Il motto di Hamilton: Still I Rise
E’ così importante l’idea dietro questo motto che oltre che averlo sul casco, se l’è pure tatuato, gigante, sulla schiena. Ma cosa vuol dire esattamente? Perché ha questa valenza per il britannico? In un’intervista risalente al 2017, Lewis ne racconta chiaramente la storia.
Niente, meglio di questo video, spiega la filosofia dietro il motto “Still I Rise“, che da sempre, fin dalla prima infanzia ha caratterizzato Hamilton e tutta la sua famiglia. Ci racconta di come suo fratello e suo padre siano sempre stati di ispirazione per lui, e abbiamo incarnato, per così dire, alla perfezione questa ideologia.
Ha dovuto scalare tanti ostacoli, prima di arrivare dove è adesso, Lewis Hamilton. Tante volte è caduto, ma sempre si è rialzato. Tante volte hanno provato a scoraggiarlo ed affondarlo, ma lui mai ha ascoltato queste persone. Per non parlare del colore della pelle, che in tanti hanno giudicato e reputato un “problema” per poter diventare un pilota professionista. Eppure lui oggi è lì. Ha scritto la storia, continua a farlo. Uno dei più grandi di sempre, messo a paragone perfino con i suoi grandi idoli Senna e Schumacher. Di ispirazione per molti, l’idea dello ‘Still I Rise’ rispecchia perfettamente chi è, e cosa è stato Hamilton.
2022 anno di record per Lewis, ma in negativo…
E’ dal 2007, anno del suo debutto, che Hamilton continua a stravolgere gli statistici della Formula 1. Riscrive record su record, di vittorie, pole, e quant’altro. Non è stato altrimenti il 2022, anche se, purtroppo per lui, in negativo. Si perché quest’anno, complice una monoposto non all’altezza, Lewis ha portato a casa zero vittorie e zero pole position. Pensate che dall’inizio della sua attività in Formula 1, questa è la prima volta che accade. La prima stagione della sua lunga e vittoriosa carriera dove non raggiunge il gradino più alto del podio. 15 anni consecutivi di successi e grandi risultati. A dimostrare la grandezza del pilota che stiamo trattando oggi. E con le 100 vittorie nella classe regina, sarà molto difficile, per i piloti del futuro, poterlo battere, ma anche solo pareggiare.
Did Lewis Hamilton win an F1 race?
✅ 2007: YES
✅ 2008: YES
✅ 2009: YES
✅ 2010: YES
✅ 2011: YES
✅ 2012: YES
✅ 2013: YES
✅ 2014: YES
✅ 2015: YES
✅ 2016: YES
✅ 2017: YES
✅ 2018: YES
✅ 2019: YES
✅ 2020: YES
✅ 2021: YES
❌ 2022: NOAn opportunity missed. 😬 pic.twitter.com/oe2cXaqMiS
— Sporting Index (@sportingindex) September 4, 2022
Hamilton ha dominato e contraddistinto la Formula 1 del secondo decennio degli anni 2000. Idolo di tanti piloti che oggi gareggiano con lui, è senza dubbio il personaggio di riferimento e volto della Formula 1. Così come in passato lo sono stati Senna prima e Schumacher dopo. Il 2022 lo ha visto protagonista di un altro record scomodo: dopo le quinte posizioni in classifica piloti nelle stagioni 2009 e 2001, è il 2022 la sua peggior stagione di sempre, in termine di piazzamento finale. Sesto posto, per la prima volta in carriera fuori dalla top 5. Conoscendo il britannico, dunque, c’è da aspettarsi un riscatto per la prossima stagione, anche perché la sua fame, in questo sport, non è certo stata saziata.