analisi del Gp di Cina

© Pirelli F1

Alla vigilia del GP di Cina era stato lo stesso Hamilton a dire che il tanto baccano fatto per la vittoria di Vettel in Malesia era stato esagerato e che avremmo presto rivisto le reali prestazioni e i reali distacchi.
Cosi è stato, senza se e senza ma. La Mercedes è tornata a dominare, prendersi tutto e lasciare le briciole agli altri.
La Ferrari raccoglie e rimane pronta ad aspettare passi falsi, ma questo ovviamente lo sanno bene a Maranello, non può bastare.
Toto Wolff alla fine del gp di Australia aveva detto che avrebbe voluto la Ferrari più vicina, per poi rodersi fegato e gomiti nel post Malesia.
Oggi è tornato a sorridere anche lui come tutta la squadra ma con la coda dell’occhio molto più attento agli uomini in rosso.

La gara in Cina è stata la più bruttina delle 3 fin qui disputate visto che li davanti un po in tutto il week-end le posizioni sono rimaste piuttosto “plafonate“.
I due di testa, quelli in grigio, che si danno battaglia fin dal sabato con Rosberg che non soffia la pole ad Hamilton per pochissimo e con lo stesso inglese che poi la domenica ci gioca come al gatto col topo.
Questo modo fin troppo plateale con il quale Lewis ha tenuto sempre a debita distanza il compagno di squadra ha toccato il suo culmine con la conferenza post gara quando un sorridente Seb Vettel tra l’imbarazzato e il divertito  si gustava la scaramuccia da kartodromo tra i due della Mercedes.
Nico che fa notare a Lewis che giocava troppo con i distacchi e Lewis che piccato gli faceva capire, che lui era davanti, lui decideva, lui ha amministrato e che l’altro(Nico) invece non è che un avversario come tanti e che così doveva essere trattato.

E’ vero che ad essere ottimisti il Rosberg che si è visto in Cina per come ha cercato di contrattacare il compagno in gara e a parole è molto migliorato, molto più reattivo di quello visto in Malesia, ma sempre sempre più frustrato dall’andazzo che sta prendendo il compagno che non sbaglia e non rompe come succedeva l’anno passato quando Nico ha con merito saputo approfittare di ogni passo falso.

Dopo i due li imprendibili ecco le Ferrari.

Le Ferrari finalmente e non solo quella di Vettel.
Lui il biondino cattivo ha fatto la sua super gara e di più forse non si poteva.
A far capire quanto stesse spremendo ogni singolo cavallo della sua Ferrari è il team radio plateale nel quale Adami(suo ingegnere di pista ndr) gli chiede di spingere e Seb non può far altro che rispondere “I’m on the limit“.
Ecco, se ormai quasi ci siamo abituati alle prestazioni super del tedesco non eravamo poi tanto più abituati a quelle di alto livello del finnico numero 7.
Superba la sua partenza che riscatta una qualifica ancora così e così, ma che lo mette dove probabilmenre sarebbe rimasto anche partendo alle spalle del compagno in griglia.
Inutile aspettarsi altri miracoli, che è pur vero possono ancora accadere, piuttosto invece è più lecito pensare che forse per il Gp di Spagna di inizio Maggio la Ferrari porterà qualche soluzione concreta sia dal punto di vista aerodinamico che motoristico con i suoi 10 “tokens” da sfruttare per l’intera stagione.

Il terzo blocco è quello delle due Williams che non devono essere affatto sottovalutate anche per i gp futuri.
E’ vero il divario dalle Ferrari in gara è sempre più evidente e questo sta sistematicamente vanificando le ottime prestazioni sia di Massa che di Bottas in qualifica, ma le gare quasi anonime delle due monoposto di Grove non sono sinonimo di brutte prestazioni piuttosto di divario sempre più incolmabile con le Mercedes e certe volte netto anche con le stesse Ferrari il tutto mentre dietro nessuno sembra fare grandi balzi in avanti. Il risultato, appunto, è che le due Williams siano sempre più sole in un limbo tra il vertice e il gruppo.

Eccoci al mucchio selvaggio.
Sorprende sempre e ancora non ci si fa l’abitudine a vedere la RedBull arrancare così.Ricciardo fatica a brillare e Kvyat deludente e impalpabile.
Faticano oltremodo anche nelle cose semplicissime e le prendono, questo forse stupisce oltremodo, dalla sorellina ToroRosso. Chissà che avranno pensato a Faenza quando si sono accorti che Newey il genio come un “qualsiasi” ingegnere si è messo a scrutare senza pudore la STR10 cercando spunti, risposte, idee.
La prestazione “monstre” di Verstappen forse mette la parola fine a tutte le voci che si alzano ogni volta che qualcuno arriva in F1 senza fare la “dovuta” gavetta tra le serie minori, ma il piccolino fin ora non ha mostrato incertezze o peggio ancora quell’esuberanza che con bolidi del genere può diventare pericolosa(vedi il Grosjean di qualche tempo fa).

Rifanno capolino le Lotus che però solo con lo stesso Grosjean arrivano la traguardo e convincono.
Maldonado mette di sicuro un po di pepe a questa gara, ma non proprio come se lo aspettava Eric Bollier. Testa coda, incidente e ritiro il tutto mescolato bene con impazienza, esuberanza e troppa foga. Uguale un mezzo disastro. Dove è finito il talento che aveva vinto in Spagna con la Williams non si capisce.

In Sauber i valori dei due piloti si stanno sempre più sgranando e pare evidente che il talento puro di Nasr non può essere paragonato al buon pilota, ma nulla di più, che oggi è Ericsson. Come ormai sanno anche i sassi la scuderia Svizzera non si può permettere di far correre chiunque sia bravo ma non sappia portare in dote un buon capitale e così se è pur vero che entrambi i piloti sono spinti da munifici sponsor (Nasr ha dichiarato che oltre al Banco do Brasil a sponsorizzarlo economicamente è stato lo stesso Kimi Raikkonen) il brasiliano sta meritando un posto in F1 più di quanto stia facendo lo svedese.

Marussia a parte per la quale la presenza è sempre più una questione di trimbrare il cartellino la situazione più complicata sembra quella di Force India e McLaren.
La prima mostra difficoltà evidenti e che non sembrano poter essere risolte a breve e con poche scusanti. La P.U. Mercedes mette di fatto nelle condizioni le monoposto che ne fanno uso di avere poche alternative se le prestazioni non arrivano e le obbliga a concentrarsi sul telaio senza cercare i problemi altrove.
Nata in ritardo e con qualche fisiologico problema di gioventù, la VJM08 non riesce ad ingranare.
In McLaren ancora una volta fanno più notizia i Tweet che le prestazioni. Alonso mette paura per la calma “Zen” con cui ormai si approccia alla sua monoposto. Va piu piano di 2 secondi e passa al giro rispetto alla concorrenza, rompe, si ferma, si ritira. Poi scende, accenna un sorriso e tutto come prima. Speriamo solo non sia già con la testa alla pensione anticipata perchè quando ha il mezzo giusto è un valore aggiunto per questo sport.

In Bahrain tra poche ore le temperature saranno più alte e forse per questo potremmo rivedere Ferrari e Williams più vicine alle Mercedes.  Attenzione però perchè la lezione i tedeschi sembrano averla imparata in fretta e pure bene, quindi lo spazio in ogni caso sarà poco da sfruttare.Vedremo.