L’analisi del GP del Bahrain
Non era così scontato il risultato sul circuito di Sakhir.
In molti pensavano e speravano che potesse andare come in Malesia, ma le cose invece sono andate in maniera un po diversa. In Mercedes ormai fanno la gara sulla Ferrari senza troppi indugi e lo fanno anche bene visto che avendo una vettura più performante gli basta marcare stretti gli avversari per ritagliarsi un margine per gestire la gara senza troppi intoppi(almeno sulla carta).
Dal week end appena trascorso escono con le ossa doloranti Vettel e Rosberg e piu forti e consapevoli dei loro mezzi Raikkonen ed Hamilton.
Spaventoso come ormai Lewis amministri coperture, benzina e avversari e come anche nei momenti di estrema difficoltà (vedi gli ultimi giri di Domenica) non si faccia mai prendere dal panico o commetta errori. Pulito e tagliente come una lama di rasoio prima in qualifica mette giu tempi da brividi che ridimensionerebbero qualsiasi compagno di squadra e poi in gara martella a più non posso e quando necessario conserva e gestisce.
In questo momento tra i quattro che si giocano ogni domenica la vittoria è il solo a meritare in pieno questo campionato e le tre vittorie in quattro gare non sono frutto di caso o sfortune altrui.
La gara è una questione solo di come l’inglese possa sbagliare nella tattica, con errori in pista o guai tecnici. Praticamente nessuno dei tre mette realmente a rischio la sua vittoria ed ecco un nuovo trofeo in bacheca, 93 punti in classifica e ben 27 sul secondo che vogliono dire già la possibilità di rimanere al vertice anche se si dovesse verificare una battuta d’arresto. E in vista del quinto appuntamento della stagione non è poco.
Dietro è di nuovo bagarre vera e fino all’ultimo giro. La Ferrari fa quello che deve, finalmente !!!
Azzarda una strategia diversa con Kimi che paga moltissimo.Unico tra i quattro di testa a montare al primo cambio gomme le medie(le piu dure portate dalla Pirelli) comincia da subito a dimostrarsi competitivo come nemmeno Paul Hembery(direttore di Pirelli Motorsport ndr) sembra aspettarsi e si avvicina in maniera prepotente a Rosberg e Vettel e infine li passa.
Il finnico della Ferrari è insieme ad Hamilton la nota positiva di questo GP. Velocissimo, anche ben più di Vettel dal Venerdì alla Domenica con eccezion fatta praticamente solo per il Q3 nelle qualifiche. Al via è un fulmine e con intelligenza riesce a far fuori Rosberg approfittando delle scaramucce tra il tedesco della Mercedes e Seb Vettel che anche stavolta indugia un pochino al via.
Vero anche che forse in maniera un po blanda sembra lasciare troppo spazio a Rosberg poco dopo e viene passato.
A pensarci col tanto caro e abusato senno di poi forse Kimi, visti i guai patiti dai freni di Hamilton, avrebbe potuto anche vincere se non avesse fatto passare con troppa facilità Nico e si fosse fermato uno o due giri prima evitando di perdere secondi preziosi quando ormai le su soft erano finite, o per usare le parole di Rosberg al suo ingegnere “dead”(morte).
Campanello di allarme in Mercedes.
Ecco l’altra grande notizia che ci arriva da Sakhir. L’affidabilità della Merceds sembra scricchiolare un po.
Quasi all’unisono le due vetture della casa di Stoccarda vengono abbandonate dai freni e più precisamente dal BBW(Brake By Wire) . Come se non bastasse già in una F1 sommersa dall’elettonica da quando sono in vigore i motori “Hybrid” quasi tutto ormai ha una centralina. Così una delle ultime cose rimaste di quasi totale gestione meccanica come i freni è di nuovo una questione di chip, fusibili e batterie. Con l’introduzione del recupero di energia sempre più complesso ed esigente il nuovo impianto frenante, per il quale era stato bandito qualsiasi aiuto o intervento che non fosse meccanico, ora ha interposto tra il pedale e le pinze una centralina che gestisce e ridistribuisce il carico tra anteriore e posteriore facendosi carico di dare la giusta pressione alle pinze dei freni e permettere alla MGH-U di recuperare circa 160 cavalli. Negli ultimi giri del gp appena trascorso le due vetture in grigio hanno alzato bandiera bianca su quel fronte rendendo di fatto ingestibile la frenata e togliendo ai piloti la sensiblità acquisita (ecco il lungo di Rosberg che di fatto gli da perdere la seconda posizione). Non sono stati appiedati è vero ma poco ci è mancato.
Chi scende, chi sale.
Ok non c’è da preoccuparsi, ma la flessione di Seb è stata evidente.
Sembra essersi un po smarrito mentalmente il biondino. Distratto e poco preciso ha commesso errori e non è riuscito ad essere il “martello” che Arrivabene gli aveva affibiato come soprannome. Il quinto posto è realmente una delusione visto quello che questa Ferrari è attualmente e le potenzialità che il quattro volte iridato ha in serbo.
Raikkonen è decisamente in palla e in una crescita costante sia in qualifica che in gara.
Kimi è sempre stato uno che poco si è adattato a monoposto che non fossero proprio fatte su misura o che non avessero quelle due o tre caratteristiche che sono da sempre i suoi punti di forza. Ama l’entrata in curva decisa, tagliente, lui. E odia a morte il sovrasterzo e le vettura che scivolano un po in curva. Si era trovato meravigliosamente a suo agio negli anni in Lotus il finlandese.
E ora che il papà di quella vettura è lo stesso della SF15-T le cose sembrano essere tornate a sorridere.
Brillano poco le stelline Verstappen e Nasr rallentati e infastiditi entrambi da vetture che non permettone di dimostrare i talenti che sembrano essere, ma gli spunti e le basi ci son per fare una stagione di tutto rispetto(e nel caso di del piccolo Ves con un premio che ormai sembra essere la promozione in prima squadra).
Continua il momento NO dei team Renault (RedBull e ToroRosso) e della McLaren spinta dalla P.U. Honda.
A poco sono servite in casa RB le parole e le riunioni tra Horner e i vertici del motorista francese per fare fronte comune e cercare di dare, anche con segnali ad avversari e stampa, il segno che si stia cercando insieme di rimediare all’inzio da incubo. Le prospettive non sono delle migliori se si considera che lo stesso Cyril Abiteboul(responsabile Renault F1) ha annunciato che il programma per la spesa e la gestione dei gettoni motore è stato discusso e approvato da tempo e che non verrà stravolto nonostante l’attuale situazione di emergenza. I guai però non sembrano finiti perchè ora lo spettro è quello delle penalità.
La FIA non sembra decidersi in tempi brevi per cambiare in corsa il numero delle unità a disposizione delle scuderie (ora a 4 e che forse verrà portata a 5). Questo significa che dopo quattro gare e ben 3 P.U. cambiate in RedBull (fronte Ricciardo) dovranno presto fare i conti ad ogni gara con penalità che si tramuteranno in posizioni sulla griglia(da 5 a 10) o in secondi(nell’ordine dei 5″).
E’ anche vero che ormai le squadre non sono costrette a cambiare “tout-court” i motori visto che hanno la possibilità di intervenire e cambiare le componenti(sei in tutto – motore (ICE), MGU-K, MGU-H, Energy Store (ES), il turbo (TC) e l’elettronica (CE)) che compongono le P.U. e che possono far girare le componenti stesse in maniera del tutto autonoma, ma la situazione in casa Renault rimane comunque preoccupante e ad un passo dal fallimento(almeno per il 2015) se paragonata poi alla stessa Honda che però, dal canto suo, ha la scusante dell’assenza prolungata
dalle corse.
Il prossimo appuntamento è uno di quelli da guardare con estrema attenzione.
Sarà per tutti o quasi il primo degli step evolutivi aerodinamici e non e per questo si potrà capire chi ha lavorato di più e nel giusto verso per recuperare (Ferrari, Williams e un po tutta la compagnia) o allungare e riavere il controllo della stagione (parliamo ovviamente della Mercedes).
Occhi puntati quindi su Mercedes e Ferrari, ma anche sulla McLaren che forse capirà in Spagna se questa stagione sarà totalmente da dimenticare o no.