La Williams fa un passo indietro sulla questione Racing Point

Williams caso Racing Point

Credits: Williams Racing Twitter

La Willimas si è improvvisamente chiamata fuori dai giochi e non farà ricorso sulla questione Racing Point.

La scorsa settimana, la FIA ha rilasciato la sentenza sul caso del sistema frenante utilizzato dalla Racing Point. Il team è stato sanzionato con una multa da 400.000 euro e 15 punti in meno nella classifica costruttori. Il verdetto avrebbe dovuto chiudere il caso una volte per tutte, ma così non è stato. Infatti, la decisione della Federazione ha fatto molto discutere e chiacchierare i team rivali.

Fino a ieri Renault, Ferrari, McLaren e Williams avevano manifestato l’intenzione di appellarsi e fare ricorso alla decisione presa dalla FIA. Invece, all’ultimo, i due team britannici vi hanno rinunciato. Il team di Grove sembrava deciso nel richiedere una maggior chiarezza sul caso Racing Point, e le parole usate da Claire Williams lasciavano poco spazio alla fantasia. Invece, questa mattina, il team si è chiamato fuori dai giochi.

“Dopo un’attenta valutazione, Williams ha deciso di non procedere con l’appello formale. Riteniamo che la decisione della FIA di chiedere il divieto di copiatura delle auto dal 2021 in poi risolva la nostra preoccupazione fondamentale Inoltre, riafferma il ruolo e la responsabilità di un costruttore all’interno dello sport, il che è fondamentale per il DNA della Formula 1 e per i principi fondamentali della Williams”, ha così riportato il team sui suoi profili social.

UNA SCELTA REPENTINA E INASPETTATA

Quella della Williams è una decisione che stride con le dichiarazioni fatte nella giornata di ieri. Infatti, Claire Williams, aveva così dichiarato: “E’ una conversazione molto difficile per tutti noi. Onestamente, nessuno vuole criticare i compagni rivali. Ma per quanto questo sia uno sport, siamo tutti incredibilmente molto competitivi l’uno contro l’altro, e ognuno usa il proprio arsenale per battere gli sfidanti. La Williams è sempre stata chiara su ciò che pensa sia il vero e tradizionale DNA della Formula 1.

“Qualcuno potrebbe dire che questa è la tradizione e la storia e che per avere successo è necessario adattarsi, innovare e cambiare, e questo è quello che sembra aver fatto la Racing Point. Ma noi ci atterremo sempre alla filosofia per cui i team costruttori dovrebbero assolutamente progettare e produrre le parti della propria vettura. Questo è il dibattito che si è creato al momento intorno al caso della Racing Point. Abbiamo presentato la nostra intenzione di protestare con la FIA. Ora spetta alla Federazione  analizzare cosa è successo e attribuire la punizione, se è appropriata, o le penalità nel caso in cui Racing Point abbia violato delle norme”.

E’ stata una scelta inaspettata e improvvisa. Dopo quanto riportato dalla vicepresidente della Williams, ci saremmo aspettati l’ufficialità nel proseguire sulla questione Racing Point, eppure così non è stato. E’ curioso e fa riflettere il fatto che proprio i due team britannici, entrambi motorizzati Mercedes nel 2021, si siano infine ritirati dalla protesta. Che ci sia stato lo zampino di Toto?