La storia dei numeri in Formula 1: la superstizione è pilota? – II° parte
Quello dei numeri è una delle modifiche più importanti del mondiale 2014 di Formula 1, soprattutto sotto il profilo commerciale e del marketing. Ogni numero ha una storia, una leggenda. Ci sono piloti che sono stati fortunati ed altri che sono stati sfortunati.
E quando si parla di numeri, non c’è fine alle curiosità che girano attorno a quest’ultimi. Abbiamo scoperto che Michael Schumacher è stato il pilota che ha corso il maggior numero di Gran Premi (ben 120) con il numero 1 sulla carrozzeria, mentre Fernando Alonso potrebbe diventare il primo campione del mondo col numero 14. I protagonisti del Circus hanno avuto la possibilità di scegliere il proprio amuleto numerico, ma non sempre le scelte dettate dal cuore, potrebbero rivelarsi tali anche in pista.
17 – Jules Bianchi. Poca storia
Se il numero 25 è quello tradizionalmente utilizzato dai francesi, Jean-Pierre Jarier, un altro transalpino, è stato il pilota che maggiormente ha corso col 17, per 45 volte. Solo cinque le vittorie in Formula 1 e 3 pole position conquistate.
19 – Felipe Massa. Solo in due hanno vinto con questo numero
Non c’è molto dalla F3 alla F1, giusto un passo. Il brasiliano ha deciso di utilizzare il numero che lo ha visto vincere nella F3 europea, nella speranza che possa portargli fortuna anche in Formula 1, nonostante la sua strada si sia divisa dal Cavallino Rampante. Solo due sono i piloti che hanno vinto con questo numero: Alessandro Nannini e Michael Schumacher.
20 – Kevin Magnussen. Uno sguardo al futuro
Il numero 20 si porta in dono un Gran Premio vinto e il campionato del mondo del 1969. Il pilota che è riuscito nell’impresa è Jackie Stewart ma Magnussen sarà il primo danese a utilizzare la storica cifra.
21 – Esteban Gutiérrez. Grande solo Stewart
Sempre lui, Jackie Stewart. Però col numero 21 arriva il titolo iridato del 1972. Una cifra che in Formula 1 conta 5 podi, l’ultimo dei quali quello ottenuto da Giancarlo Fisichella, nel 2009, con la Force India a Spa.
22 – Jenson Button. Lo stesso del mondiale 2009
Come è stato per Alonso o Massa, anche per Button la scelta del numero è una questione di cuore. L’inglese ha deciso di utilizzare la doppia cifra che lo ha accompagnato durante la stagione più trionfale della sua carriera, la 2009, quando al volante della Brawn GP, riuscì ad aggiudicarsi il mondiale piloti. Un anno di grandi risultati con 6 vittorie, 4 pole position e 9 podi. Ma il pilota che in assoluto ha corso più GP con questo numero (ben 148) è Andrea De Cesaris.
25 – Jean-Eric Vergne. Tradizione francese
Il 25 è per tradizione il numero dei francesi, visto che due transalpini, Patrick Depailler e Didier Pironi, sono gli unici che sono riusciti a vincere con questa doppia cifra, mentre René Arnoux è il pilota che ha corso il più alto numero di GP col numero voluto da Vergne.
26 – Daniel Kvyat. L’ultima volta nel 1995
L’ultima volta che è stato utilizzato, è il caso di dirlo, correva l’anno 1995, quello del secondo mondiale di Michael Schumacher con la Benetton. Il pilota che lo sfoggò in pista portava il nome di Olivier Panis.
27 – Nico Hulkenberg. Il numero dei campioni
I ferraristi lo avrebbero desiderato sulla Ferrari o altrimenti, avrebbero voluto il ritiro. Il 27 ha fatto la storia della Formula 1, da sempre associato a grandi campioni come Nigel Mansell, Ayrton Senna e Alain Prost, che lo indossarono dal 1989 al 1991, oppure ad assi del volante entrati nel cuore degli appassionati, come Gilles Villeneuve che ancora oggi viene ricordato come il 27 Rosso.
44 – Lewis Hamilton. Sulle orme di Maurice Trintignant
Il numero voluto dall’anglo caraibico non è stato usato per più di quattro volte da uno stesso pilota. Hamilton ha deciso di affidarsi a un numero che in Formula 1 ha vinto solo una volta, nel 1955 con Maurice Trintignant.
77 – Valtteri Bottas. Originale
Sicuramente la scelta del finlandese è la più originale. Sarà il primo finnico a utilizzarela doppia cifra ma la decisione è stata dettata più per motivi stilistici che di cuore. Infatti Bottas, sfrutterà il 77 per incorporarlo direttamente nella grafica del suo casco, al posto della doppia T del nome e del cognome, ottenendo un effetto davvero piacevole (Valt77eri Bo77as).
99 – Adrian Sutil. Rimonta?
L’ultima volta che il 99 è apparso in Formula 1 era il 1960 quando Paul Goldsmith, rimontò fino alla terza posizione in occasione della 500 Miglia di Indianapolis. Anche George Amick fu autore di un grande recupero di ben 23 posizioni con questo numero.