La ricetta di Steiner: Silverstone in calendario e più corse negli USA

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Credit: silverstone.co.uk

Il “caso Silverstone” è ancora ben lungi dall’essere archiviato. Con la presenza della storica sede britannica ancora in bilico per il Mondiale del 2020, la Formula 1 rischia seriamente di perdere una delle tappe che più hanno inciso sulla storia di questo sport. Un cattivo sintomo, che indica come su certi aspetti la situazione non sia certo rosea: se è vero che il Circus approderà il prossimo anno in due Paesi nuovi (Vietnam e Olanda), dall’altro lato rischia di perdere per strada pezzi importanti che hanno fatto la storia.

Una situazione inammissibile, secondo Gunther Steiner, la cui ricetta per una Formula 1 migliore contempla due punti: salvare Silverstone tenendola in calendario ed estendere il numero di gare in terra americana. “Silverstone deve assolutamente trovare un accordo, e al più presto. E’ una tappa classica, è importante che resti nel calendario. Devono arrivare ad una soluzione, perché è una pista interessante. Non possiamo perderla dal campionato”.

“L’Inghilterra è la casa della Formula 1 – ha proseguito Steiner – pertanto dobbiamo trovare il modo di allargare gli orizzonti in quel Paese, piuttosto che restringerli. Tante squadre hanno sede nel Regno Unito, per non parlare della quantità di fan che abitualmente vanno a Silverstone”.

Per Steiner, di vitale importanza è estendere l’impatto della Formula 1 anche negli Stati Uniti. Liberty Media non ha mai fatto mistero di voler affiancare ad Austin un’altra tappa in terra americana, ma ad oggi non si vede ancora nulla all’orizzonte. Anni fa, il progetto di correre a New York (dove invece andrà la Formula E la prossima settimana) cadde in un nulla di fatto, e la stessa cosa sembra stia accadendo con Miami.

“Per noi l’America deve essere sempre vista come un mercato di interesse. Gli Stati Uniti hanno una grande popolazione, il mercato è allettante, ma la popolarità del nostro sport in quel Paese non è ancora all’altezza. La Formula 1 deve crescere ancora negli Stati Uniti, ed è una priorità. Se questo accade, non sarà un beneficio solo per la Haas, ma per tutti”.