“La famiglia Schumacher dovrebbe rompere il silenzio”

Schumacher Magny Cours 2002

Credit: Twitter @F1

Sono passati ormai molti anni dall’incidente avvenuto sugli sci a Michael Schumacher e da quel momento un alone di mistero si è alzato sulle sue condizioni fisiche

Poche ore fa, il noto quotidiano francese Le Parisien ha diffuso la notizia che Michael Schumacher sarebbe stato trasportato all’ospedale Pompidou di Parigi per sostenere una speciale cura con cellule staminali. La famiglia del sette volte campione del mondo, tuttavia, non ha diramato alcun comunicato ufficiale e non ha ancora smentito o confermato questi rumor.

Dall’incidente sugli sci avvenuto nel 2013, la moglie Corinna e la manager Sabine Kehm hanno innalzato un muro di segretezza su Michael e nelle poche dichiarazioni ufficiali rilasciate al pubblico, hanno diffuso scarsissimi dettagli sulla sue condizioni.

Nick Fry, ex manager della Mercedes F1 che ha collaborato con il tedesco tra il 2010 e il 2012, ha pubblicamente chiesto alla famiglia Schumacher di rendere noto il suo stato di salute. Nel libro “Survive, Drive, Win”, infatti, Fry ha preso posizione contro Corinna e si è lamentato della riluttanza con cui la famiglia Schumacher rivela informazioni sul pilota più vincente della storia della Formula 1.

Lo stato di salute del sette volte campione del mondo di F1 è sconosciuto al pubblico. Solamente la sua famiglia e pochi intimi conoscono la sua vera situazione

“La famiglia Schumacher ha mantenuto un grande controllo sulle situazione di Michael e sui trattamenti che sta effettuando. Credo sia un vero peccato, ci sono milioni di persone che provano sincero affetto per lui. E non parlo solamente dei suoi fan in Germania e dei fan della Mercedes”.

“Per quanto Michael ha fatto durante la sua carriera, la gente vorrebbe conoscere la sua condizione; sono curiosi e sinceri. Penso che rivelare il suo stato di salute, indipendentemente dal fatto che sia una buona o una cattiva notizia, e forse è una cattiva notizia, è importante, perchè le persone sono entrate in empatia con lui”.

“Da quanto ho capito, la famiglia di Michael è stata in grado di fornirgli il miglior trattamento che i soldi possano acquistare. Nella sua casa in Svizzera è stata costruita una struttura appositamente per lui ed è curato da un team di medici che si dedica a lui tutto il giorno. Sono sicuro che in questi anni sono state sviluppate tecniche e provate terapie che potrebbero aiutare altri pazienti“.

Corinna dovrebbe condividere il modo in cui ha affrontato questa sfida perchè ci sono molte persone in una situazione simile a quella di Michael e troverebbero utile confrontarsi con un’esperienza diretta”.