Jean Todt: «La prima Ferrari di Schumacher peggio della prima di Alonso»

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Quello della Ferrari è veramente un periodo nero e, senza alcun dubbio, una delle persone che meglio può descrivere questo momento è proprio Jean Todt. Anche il francese ha vissuto momenti veramente cupi in quel di Maranello: quando il transalpino arrivò alla Rossa, nel 1993, analogamente a quello che sta accadendo adesso, si stava affrontando una completa rifondazione della scuderia: in 16 anni come Direttore Generale della Gestione Sportiva della Ferrari, Todt ha portato ai tifosi della scuderia di Maranello sei titoli mondiali piloti con Schumacher e Raikkonen e sette titoli costruttori (2000, 2001, 2002, 2003, 2004 e 2007). Nel 2008, questo glorioso ciclo, si è chiuso e non si è più riaperto con l’ennesima vittoria del Costruttori da parte del Cavallino Rampante. Da allora, tante occasioni in cui la Rossa e Fernando Alonso hanno sfiorato il titolo con lo spagnolo che in cinque anni a Maranello non è riuscito ad arricchire la sua bacheca dei trofei.

Michael Schumacher è stato il pilota che ha voluto sulla Rossa, arrivato nel 1996, quello col quale ha stretto un vero e proprio rapporto di amicizia, che ha superato molti dolori e che dura, dopo 18 anni: «Con Michael c’è amicizia, affetto. Abbiamo sofferto così tanto insieme prima di vincere che l’affetto si è moltiplicato. E nei momenti di bisogno si vedono gli amici. Sono vicino alla sua famiglia, a Corinna. Farebbero lo stesso per me», ha sottolineato il francese. Secondo Jean Todt, però, i cinque anni di Alonso trascorsi a Maranello nella speranza di riportare Ferrari sul tetto del mondo hanno poco in comune con le prime cinque stagioni passate da Schumacher, soprattutto la prima, e precisamente sul punto di vista tecnico: «La prima Ferrari di Michael era molto più indietro rispetto alla prima Ferrari di Alonso. Quando sono arrivato io, in una scala da uno a 10 eravamo a 2. Nel 2009 sono partiti da 7».