Quello di Monaco si è rivelato essere l’ennesimo Gran Premio duro per la Ferrari. Se Raikkonen, colpito dalla sfortuna, non è riuscito a salire su quello che sarebbe stato un podio meritato, Alonso ha portato a casa altri punti preziosi, impedendo così alla Red Bull di prendere il largo nella classifica in campionato. I tecnici non hanno perso tempo e una volta tornati a Maranello si sono rimessi al lavoro sullo sviluppo seguendo due binari distinti, al duplice scopo di colmare nel breve periodo il gap che separa il Cavallino Rampante dalle dirette rivali e migliorare nelle metodologie seguendo uno schema impostato sul lungo periodo. James Allison, tornato in Ferrari da settembre dello scorso anno, ha sottolineato come per riuscire a vedere una F14T più competitiva sia necessario lasciare maggiore spazio ai tecnici per essere più creativi.
«Dobbiamo essere in grado di sfruttare al massimo la creatività e la peculiarità dei nostri ingegneri. Sappiamo di non avere la bacchetta magica ma lavorando sia sull’impostazione che sull’approccio al lavoro e concedendo lo spazio e il tempo necessari i talenti che abbiamo in Ferrari potranno emergere – ha dichiarato l’inglese a www.ferrari.com – A Monaco abbiamo continuato ad analizzare le aree in qui la F14 T può essere migliorata ed ora guardiamo alla prossima gara in Canada, dove il pacchetto sarà un passo avanti rispetto alla vettura che ha gareggiato in questo weekend».
L’importante ora è pensare alla gara di Montreal: «Anche se il nostro programma di sviluppo è andato avanti nelle ultime settimane, ovviamente è difficile dire cosa questo potrà significare per la competitività della F14T, dal momento che non sappiamo quali step evolutivi porteranno a Montreal i nostri avversari. Qualsiasi miglioramento verrà quindi misurato in termini relativi, sperando che il responso della pista ci ripaghi di tutti gli sforzi fatti finora», ha concluso Allison.

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