Il motore Ferrari il segreto della rinascita rossa
Tra i tanti pregi della nuova Ferrari la vera carta in più è sotto il cofano motore
Ormai lo dicono tutti, che la Ferrari ha il miglior motore della griglia. Ne sono consci gli avversari, Marko e Wolff, ma soprattutto chi con quel propulsore ha potuto equipaggiare vetture non certo da prime file. Come Haas e Alfa Romeo.
Non c’è dubbio che a Maranello, oltre che aver realizzato un ottimo telaio, gli ingegneri agli ordini di Binotto abbiano brillantemente recuperato il gap dal punto di vista della Power Unit. Un gap che negli ultimi due anni era, non va dimenticato, dell’ordine di decine di cavalli.
Gli anni della sofferenza frutto proprio dei deficit del motore
E’ luogo comune di vecchia data affermare che a Maranello i motori li hanno sempre saputi fare. E infatti percorrendo la decennale storia della formula 1 difficile che le sventure della scuderia dipendessero dalle carenze del propulsore. Solo negli ultimi dieci anni, con l’introduzione della tecnologia ibrida, la Ferrari si era fatta trovare impreparata. E aveva dovuto pagare con lunghi anni di dominio Mercedes il gap tecnologico sofferto proprio dal punto di vista della Power Unit.
Alla fine del decennio scorso però l’inseguimento pareva completato. Sono di fine 2019 infatti i tre ultimi successi della Rossa, due di Leclerc e uno di Vettel. Ottenuti soprattutto quelli a Spa e Monza da parte del monegasco grazie ad una strabiliante dimostrazione di potenza della SF-90.
Le accuse di irregolarità e l’incubo 2020
Fu vera gloria? Ora si può dire di no. La scuderia di Binotto, accusata più o meno velatamente di imbrogliare da Red Bull e Mercedes, subì nella stagione successiva un vero e proprio decurtamento di potenza, all’apparenza inspiegabile. La Federazione non fu molto chiara nel chiarire le misure prese ai danni della Ferrari.
Ma ora appare probabile che l’uso “disinvolto” del flow meter (quel dispositivo che legge la portata istantanea di carburante) fosse stato giudicato una truffa. E che la punizione sia stata una pesante penalizzazione dell’unità motrice, proprio in termini di potenza.
Atteniamoci alle dichiarazioni ufficiali e non formuliamo ipotesi complottiste. Ma è un fatto che chi progettava il motore Ferrari fu costretto ad un vero e proprio inseguimento che solo adesso, all’alba della stagione 2022, può dirsi completato.
Le caratteristiche del motore Ferrari 066/7: grande coppia e massima efficienza grazie alla tecnologia “Superfast”
Il motore Ferrari 066/7 è semplicemente un capolavoro, sia del punto di vista della prestazione pura che dell’efficienza. Sin dall’esordio di Barcellona i dati, ma anche le parole dei piloti avversari, hanno confermato una grande capacità di spingere ai bassi regimi, mentre la potenza massima sembra non inferiore a Honda e Mercedes.
Le prime avvisaglie che gli uomini di Enrico Gualtieri (responsabile del reparto motore) fossero sulla strada giusta c’erano già a fine 2021. Grazie all’introduzione della batteria con elettrolita allo stato solido e tensione raddoppiata il motore Ferrari registrava un sensibile miglioramento della componente elettrica.
Quest’inverno si è andati ancora oltre. L’introduzione del carburante ad alto contenuto di etanolo (10%) ha costretto tutti i motoristi a rivedere i parametri della combustione, e il progettista del cavallino Wolf Zimmermann sembra proprio quello che si è districato meglio nel ginepraio della fluidodinamica in camera di combustione.
Condotti rivisti, turbolenza, materiali: il motore “Superfast” è il fiore all’occhiello della vettura del 2022
La combustione è un po’ una scienza a sè, nell’ambito della progettazione di un motore. Competenze di natura chimica, fluidodinamica e meccanica devono combinarsi per permettere di sfruttare al massimo l’energia contenuta nel carburante. E’ essenziale che aria e benzina siano miscelate in maniera ottimale al fine di rendere minimo il consumo e massima la potenza.
Sotto il termine “Superfast” si nascondono la riprogettazione dei canali di immissione dell’aria, lo sfruttamento di materiali innovativi e la massimizzazione delle velocità di propagazione della fiamma. Tutto questo ha consentito di aumentare la pressione in camera di combustione ed ottenere a parità di affidabilità valori di coppia decisamente elevati.
Il motore Ferrari finalmente punto di riferimento per gli avversari
Questo spiega come mai la Ferrari, che pur dispone anche di un ottimo telaio, sia imprendibile in uscita dalle curve lente e competitiva anche in termini di velocità massima. Caratteristiche esaltate dalla configurazione della pista di Sakhir ma che sicuramente verranno buone anche nel resto della stagione.
Finalmente, almeno dal punto di vista del motore, la Ferrari torna insomma davanti a tutti e saranno giapponesi, tedeschi e francesi a dover trovare il modo per non farsi distanziare da un cavallino più rampante che mai.