Il GP di Russia traballa a causa della crisi in Crimea

Dopo le questioni riguardanti il Bahrain, i disagi economico/sociali di Brasile e India o il problema della censura in Cina, il Circus della Formula 1 è abituato a camminare parallelamente con quelli che potremo definire i disastri sociali del nostro millennio. Proprio in queste ultime ore si è fatta forte la voce che vorrebbe il Gran Premio di Russia di Formula 1 in dubbio a causa dell’attuale situazione politica della Crimea che si fa, giorno dopo giorno, sempre più complessa e pericolosa. Quella della classe regina del Motorsport non rappresenterebbe la prima defezione dopo che, proprio pochissime settimane fa, la Dorna ha annullato la gara del Mondiale Superbike in calendario per il 21 settembre.

Anche se i main sponsor dell’evento potrebbero voler prendere le distanze dal comportamento della Russia, a causa delle recenti sanzioni economiche che Unione Europea e Stati Uniti hanno imposto al paese governato da Vladimir Putin, il primo a farne le spese è stato Boris Rotenberg della SMP Bank, che ha dovuto bloccare i finanziamenti ad oltre quaranta piloti del gruppo, incluso Sergey Sirotkin, a causa dei congelamento dei conti.

La possibilità che l’appuntamento mondiale possa saltare è stato ufficialmente messo in dubbio da Richard Ottaway, presidente della camera degli affari esteri: «La situazione che si è generata in Crimea ha tutte le carte in regola per mettere seriamente in dubbio il normale svolgimento del GP di Russia – ha confessato il politico al Times – Se arriveranno ulteriori e severe sanzioni sarà difficile trovare fondi a causa delle forti restrizioni sul flusso di denaro», ha concluso Ottaway.