Credits: Mercedes Twitter

E adesso è lui il nuovo Re di sempre. Era questione di tempo perché i record di Michael Schumacher, cui il grande pubblico era ormai affezionato, venissero raggiunti e battuti

E proprio il 2020 ha finito con l’essere l’anno in cui Lewis Hamilton è riuscito nell’impresa. Era scritto, ormai assodato, perché dal 2014 il britannico ha imboccato quel percorso vincente che in sei anni l’ha portato lassù, a espugnare una vetta che sembrava irraggiungibile. Le 91 vittorie di Schumacher, pur rimanendo una pietra miliare (come le 41 di Ayrton Senna), non sono più le Colonne d’Ercole della Formula Uno, ossia quel limite che nessuno ha mai osato valicare. Così come i 7 titoli del Kaiser. Adesso i limiti sono altri e nel cammino di Hamilton si staglia di fronte la tripla cifra.

Il britannico non è riuscito a fare numero tondo nel 2020, né in quanto a pole né come trionfi. Questi sono fermi a 95, mentre con le partenze al palo Lewis si è issato a 98. Poteva fare 100 se il Covid-19, contratto dopo il GP del Bahrain, non lo avesse bloccato nella gara successiva di Sakhir, per poi condizionarlo ad Abu Dhabi. Ma pazienza, sono numeri che Hamilton siglerà nel 2021, l’ultimo anno con gli attuali regolamenti.

Per adesso, il britannico può godersi quella che è stata una delle sue migliori stagioni in carriera. Davvero difficile, infatti, trovare dei difetti nel suo ruolino di marcia durante l’annata del Covid. A voler trovare il pelo nell’uovo, le occasioni in cui Hamilton è apparso un po’ sottotono ci sono state, ma si contano sulle dita di una mano. Piccole crepe in un mosaico perfetto, insomma. Sicuramente l’Austria-1 non è stata la migliore performance del britannico, solo quarto e poco lucido nel confronto con Bottas.

Ma proprio quell’avvio un po’ pasticciato del 2020 ha reso ancor più granitica la tempra del campione. Dal GP di Stiria, secondo appuntamento stagionale, il britannico è diventato una macchina, demolendo il compagno e perdendo l’appuntamento con la vittoria in sole cinque occasioni, ma sempre per contingenze esterne. Al GP del 70° Anniversario lo hanno rallentato le gomme, mentre a Monza e a Sochi ha fatto i conti con una penalità. Nelle ultime due corse, invece, il suo destino è finito nelle mani del Covid-19, che lo ha estromesso dal GP di Sakhir, condizionandolo in quello della settimana successiva ad Abu Dhabi. 

Per il resto, il 2020 di Hamilton è stato inappuntabile. 11 vittorie, 10 pole e il confronto con Bottas ampiamente vinto anche sul fronte qualifica con un netto 11-5. E anche quando Bottas ha sfoderato giri di qualifica sensazionali (Imola su tutti), Lewis ha saputo replicare in gara piegandolo sulla distanza. Semplicemente perfetto.

Posizione finale: 1° | Punti rispetto al compagno: +124 (155,6%) | Confronto col compagno in qualifica: 11 – 5 (a favore di Hamilton)

PRIMO DELLA CLASSE | Voto: 9,5