Horner torna all’attacco: “Non mi servono enormi uffici stampa per difendermi”

Toto Wolff e Christian Horner GP Qatar F1 2021

Credits: Red Bull Content Pool

Christian Horner critica la strategia mediatica d’attacco di Mercedes, paragonandola alle passate rivalità con McLaren e Ferrari

Prosegue la battaglia mediatica tra Christian Horner e Toto Wolff, questa volta ad essere messa sotto attacco è proprio la strategia di comunicazione adottata da Mercedes in questa stagione. Il team manager Red Bull ha dichiarato di sentirsi costretto a difendersi dalle ripetute istigazioni avanzate dagli uffici stampa della casa di Stoccarda.

“Siamo una squadra motoristica, non abbiamo grandi uffici stampa o manipolatori alle nostre spalle”, afferma Horner a The Telegraph. “Quindi mi difenderò personalmente da qualunque cosa accada. Alcune squadre operano in un modo molto diverso, passano il tempo a manipolare un messaggio. Forse siamo stati un po’ ingenui perché per noi si tratta sempre di quello che succede in pista, poi ti rendi conto che quando sei sotto attacco sei chiamato a devi difenderti, insiste il manager Red Bull.

“Quando stavamo combattendo con la Ferrari o la McLaren la situazione era molto diversa. C’era sempre una stretta di mano dopo la gara quando Stefano (Domenicali ndr.) era alla guida della Ferrari. Questa battaglia era molto politica fuori dalla pista. Tutto l’insieme, le posizioni, le posture, la politica dell’apparato governativo, dei piloti e delle squadre.”

Horner è successivamente tornato sui fatti che lo hanno visto protagonista dopo la sanzione a Verstappen, a seguito dell’ultima qualifica in Qatar. Il britannico era stato ammonito ufficialmente dalla Federazione dopo aver violato il codice sportivo che vieta accuse pubbliche ad apparati della FIA. “Non era mia intenzione accusare direttamente un commissario, penso che i miei commenti siano stati mal interpretati, afferma.

UN GRANDE RECUPERO SU MERCEDES

Resta comunque l’orgoglio di giocarsi il titolo mondiale fino all’ultimo appuntamento contro una corazzata che solo lo scorso anno aveva annientato la concorrenza, cosa che si ripete dal 2014. “Ricordiamo che il 60% della vettura Mercedes è una identica rispetto allo scorso anno e nel 2020 è stata l’auto più dominante che abbiano mai posseduto, quindi il modo in cui questa squadra ha reagito è stato fenomenale”, conclude.