Honda, obiettivo: no penalità
Il risultato dei primi tre giorni di test non premia la Red Bull, ma i bibitari hanno fatto pretattica
Il binomio Red Bull-Honda si è presentato in sordina nella prima tre-giorni di test collettivi a Barcellona, con Max Verstappen che ha terminato il day-3 a 1″904 dalla vetta, seguito dal compagno che si è fermato a + 2″422. Nulla di speciale i tempi della Red Bull, che però, a detta del pilota olandese, è notevolmente migliorata, specialmente nelle aree in cui il progetto RB15 si presentava carente. In parallelo, prosegue la crescita della Honda, che durante l’inverno ha garantito di avere raggiunto un livello di affidabilità mai visto prima. E non deve preoccupare la temporanea sostituzione del motore sulla RB16 di Albon nel day-2 (di cui abbiamo parlato qui), in quanto dovuta a motivi precauzionali.
OBIETTIVO: NO PENALITÀ
Se però il binomio Red Bull-Honda vuole fare di Verstappen il più giovane iridato nella storia (questa è l’ultima chance) sarà necessaria un’affidabilità granitica da parte del motorista nipponico, che dopo la pausa estiva di agosto non deve incappare in quelle ormai classiche penalità che in passato hanno tarpato le ali a McLaren e Toro Rosso. Masashi Yamamoto si è detto fiducioso di avere raggiunto il giusto livello di affidabilità: “L’obiettivo è proseguire sulla stessa linea dell’anno scorso, quando nella fase finale eravamo ancora competitivi e anche affidabili. La vera sfida per quest’anno è mantenere una power unit affidabile, ma con un po’ più di potenza rispetto a quella precedente”.
Anche secondo il team principal Chris Horner, l’obiettivo di concludere la stagione impiegando tre motori è alla portata: “Non c’è alcun piano di impiegare anche una quarta unità di potenza – ha asserito il boss del muretto Red Bull – Se poi il numero di gare dovesse ridursi a 21 (per via del potenziale annullamento del GP di Cina causa il Coronavirus, n.d.r.), questo ci renderà la vita più facile. Rimane il fatto che ci interessa cercare anche la potenza, quindi potrebbe rendersi necessario ricorrere a un quarto motore. Se così fosse, cercheremo di usarlo in un tracciato dove una penalità in griglia risulterebbe meno influente per l’esito della corsa“.
PASSI AVANTI
Horner ha anche riconosciuto i passi avanti compiuti dalla casa giapponese dopo due anni di rodaggio, prima solo con la Toro Rosso, poi con ambedue le case ‘bibitarie’: “Penso che ora funzioni tutto al meglio. La partnership tra noi e Honda è diventata ancor più stretta e il lavoro procede secondo le giuste tempistiche. Abbiamo riscontrato che c’è un’ottima correlazione tra i dati della pista e quelli del banco di prova. Di sicuro, per Melbourne saremo nella posizione che ci compete, anche se i test, a livello di classifica, hanno finora raccontato un’altra storia. I collaudi svolti al banco sono stati intensi come non mai e il feeling dei nostri piloti con la RB16 promette bene”.