Analisi della redazione Formula 1 Primo piano Hannah Schmitz, la mente strategica della Red Bull 4 Dicembre 2025 Martina Romeo © Red Bull Racing Press Area Hannah Schmitz, la stratega che ha ribaltato la lotta per il titolo Difficile, oggi, non conoscere il nome “Hannah Schmitz”. E non solo per ciò che è successo nel penultimo appuntamento stagionale in Qatar, ma per l’importante contributo che, più di una volta, Schmitz ha portato alla Red Bull. Parte del team dal 2009, sin dal suo periodo da stagista Schmitz si è fatta notare per le sue doti strategiche e per la sua notevole rapidità nell’analizzare montagne di dati e ciò che gli stessi possono comportare durante una gara. Un compito arduo, soprattutto se si pensa a quanti colpi di scena il Circus abbia abituato gli appassionati. Impossibile negare il miglioramento della RB21, risultato di un importante lavoro di tutti i membri della Scuderia di Milton Keynes dopo una prima metà stagione sottotono. La chiamata ai box di Schmitz in Qatar è solo l’ultimo esempio di questa crescita. Della Red Bull nella sua totalità, ma anche dell’importanza del ruolo della stessa Schmitz al suo interno. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Oracle Red Bull Racing (@redbullracing) Schmitz e Red Bull Nata a Caterham nel 1985 e laureata a Cambridge in Ingegneria Meccanica, l’attuale Principal Strategy Engineer della Red Bull Hannah Schmitz (McMillan da nubile) dal 2009 ha costruito una crescita costante nella Red Bull, fino a diventare per la stessa uno dei principali pilastri del team decisionale. Più volte esaltata negli anni anche da Max Verstappen per la sua lucidità sotto pressione, la donna ha ammesso di praticare quotidianamente meditazione. Un’attività che le permette di avere la giusta freddezza nei momenti più concitati dei Gran Premi. Tanti sono gli esempi in cui Schmitz ha dimostrato le sue doti strategiche. Primo tra tutti, il Gran Premio del Brasile del 2019. Gara in cui la stratega azzardò un terzo pit stop per Verstappen. Una mossa, al momento, considerata un azzardo, poi rivelatasi decisiva per la vittoria. Da quel momento il suo tocco è stato un elemento chiave dietro molte delle gare più rappresentative dell’era Red Bull. Tra le altre, da ricordare sono Montecarlo 2022, con i perfetti rientri ai box di Max Verstappen e Sergio Perez, e il più noto Gran Premio di Ungheria del medesimo anno. Quando “Super Max” partì dalla decima casella con mescole soft, riuscendo poi a terminare in prima posizione grazie all’azzardo al via. La strategia in Qatar Una velocità decisionale, quella di Hannah, dimostratasi decisiva anche in occasione dello scorso Gran Premio. Nuovo capolavoro della propria carriera al muretto Red Bull che ha permesso a Verstappen di salire a -12 dalla leadership del Mondiale. Anche grazie ad Hannah Schmitz, di conseguenza, il quattro volte iridato potrà giocarsi il quinto titolo mondiale ad Abu Dhabi. “Una strategia studiata ancora prima della gara. Quello era proprio il momento in cui si aprivano le finestre della Virtual e della Safety Car, ed era quello il piano. […] C’è un tale vantaggio nel rientrare ai box sotto il regime di Safety Car quando devi fare due pit stop che, per noi e per molti altri nel pit, era la cosa giusta da fare” ha spiegato Schmitz a fine gara. Una scelta che ha certo cambiato le sorti della gara. Motivo per cui il team ha scelto di far salire la stessa Schmitz sul podio per ritirare personalmente il premio destinato al team. Quale sarà il risultato di domenica, ad oggi, non è possibile saperlo. Ma una cosa è certa: il mondo della Formula 1 non dimenticherà tanto facilmente il nome “Hannah Schmitz”. Tags: 2025, Red Bull Racing Continue Reading Previous GP Abu Dhabi, assalto al titolo: la conferenza stampa