Hamilton: fuoriclasse ancora prima di arrivare in Formula 1

Hamilton: fuoriclasse ancora prima di arrivare in Formula 1

Credits: Mercedes AMG Petronas, Press Area

Qualcuno che lo conosce da molto vicino, ha voluto descrivere il grande valore di Lewis, che si è da subito contraddistinto

Mike Elliott, tecnico migrato alla Mercedes nel 2017 dopo otto anni in McLaren, ha raccontato di come la sua carriera di ingegnere sia stata accompagnata dalla costante presenza di Lewis Hamilton, e questo ben prima che il sette volte campione del mondo arrivasse in Formula 1. Hamilton faceva infatti parte dei test aerodinamici di Elliott e, nonostante questa non fosse di certo l’attività più esaltante, era l’unico a chiedere costantemente cosa avesse dovuto fare per migliorarsi ancora e ancora. Una qualità che non è certo passata inosservata.

IL DIETRO LE QUINTE DI HAMILTON: FUORICLASSE PRIMA DELLA FORMULA 1

Durante una chiacchierata con The Muscle Help Foundation, Mike Elliott ha raccontato della sua esperienza con Lewis e della bellissima impressione avuta ben prima che lui approdasse alla McLaren nel lontano 2007. “È interessante, conosco Lewis da molto tempo. Ai bei vecchi tempi facevamo i test aerodinamici; eravamo soliti presentarci sulle piste in parti strane del paese‘, ha detto, “In posti come Elvington, saremmo stati lì a spalare la neve per mandare un’auto su e giù per la pista per raccogliere dati aerodinamici e si mandavano i piloti junior a farlo. Penso che Lewis sarà venuto lì per due o tre anni buoni prima di iniziare a guidare per la McLaren. Per questo lo conosco da molto tempo. La cosa interessante è che, quando è stato il primo pilota a un test aerodinamico, ha chiesto ‘Cosa posso imparare da questo, come posso migliorare la prossima volta che vengo?“.

IN MCLAREN SAPEVAMO CHE SAREBBE ARRIVATO PRIMA O POI; SI NOTAVANO LE SUE QUALITA'”

Elliott ha inoltre sottolineato come Hamilton non perdesse occasione per imparare sempre qualcosa di nuovo, anche quando le circostanze si rivelavano non proprio allettanti. “Per darti un’idea di come funzionano questi test aerodinamici: sali in macchina, guidi sulla pista a una certa velocità, ti giri e torni indietro alla stessa velocità in modo da poter fare una media dei dati aerodinamici. È probabilmente la cosa più noiosa da fare per un pilota da corsa. E, in realtà, alla fine della giornata, normalmente tutti sono completamente spenti e commettono errori. Ma Lewis no; ci stava lavorando e voleva sapere dove avrebbe potuto migliorare la volta successiva“.
Come riporta Planetf1.com, per questo motivo, quando Hamilton ha firmato il contratto con la McLaren nel 2007, suo primo anno nella Classe Regina, sapevano già che tipo particolare fosse, e quella stagione da rookie, con il durissimo scontro tra lui e il compagno di squadra Fernando Alonso, lo ha solo confermato.

Penso che vedendolo nelle categorie junior, noi della McLaren sapevamo che stesse arrivando. Se ne intravedevano le capacità. Avete visto poi cosa ha fatto la prima volta che era in macchina, come si è confrontato con Alonso in quella primissima stagione. Ho pensato che fosse piuttosto speciale e, con il passare degli anni, è maturato“, ha poi concluso l’ingegnere Mercedes.