GP Russia: correre o non correre a Sochi? Il paddock è diviso! 22 Luglio 2014 Eleonora Ottonello L’unica cosa certa è che la situazione in Ucraina sta diventando sempre più complessa. Le cronache raccontano di tesissime telefonate tra Obama e Putin con toni da far ricordare l’ormai guerra fredda, un confronto diretto. Proprio negli ultimi giorni la situazione sembra essere precipitata con il bombardamento su Donetsk dove sono rimasti uccisi 5 civili mentre 12 sono stati feriti, con i razzi dei sistemi Grad che sono caduti su impianti industriali, edifici residenziali e su un mercato alimentare; vittime anche a Lugansk dove a perdere la vita sono stati in 5. Ormai sono giorni che nel paddock della Formula 1 c’è perplessità a riguardo della possibilità di correre il Gran Premio di Russia a Sochi. Già era messo in dubbio a seguito delle tensioni in Crimea che continuano a tenere il mondo con il fiato sospeso, ma ora a creare ulteriore apprensione è stato il tragico abbattimento del volo della Malaysia Airlines MH17 che, decollato dall’aeroporto di Amsterdam era diretto a Kuala Lumpur. Tanti sono gli addetti ai lavori e i piloti che hanno espresso preoccupazioni sulla possibilità di correre a Sochi, nonostante le rassicurazioni degli organizzatori. Se tra i giornalisti, qualcuno ha deciso che non andrà a Sochi per questioni di sicurezza, i piloti in ogni caso sembrano più calmi: «Credo che tutto si calmerà prima di correre il Gran Premio di Russia», ha commentato Kobayashi. Più duro Maldonado: «I nostri pensieri vanno alle famiglie delle vittime, questo non è il momento di parlare del Gran Premio di Russia». Tags: 2014