GP Olanda a rischio… a causa degli ambientalisti

GP Olanda a rischio

Credit: Pirelli Press Area

Il GP d’Olanda è a rischio? A causa di una controversia legale, la gara di Zandvoort è andata vicina a dover lasciare il campionato di Formula 1

Ma la questione sarebbe subito rientrata. Gli organizzatori del GP Olanda, rientrato prepotentemente nel calendario di Formula 1 proprio lo scorso anno, possono dormire sonni tranquilli. La gara non sarebbe più a rischio.

Un tribunale di Haarlem, una delle città più importanti dell’Olanda settentrionale, ha dato ragione ai promoters della gara nonostante la richiesta di alcune organizzazioni ambientaliste che chiedevano la sospensione del Gran Premio. Ma per quale motivo? Questa volta a causa delle emissioni di NOx.
Non si parla di un’assoluta novità visto che già avvenne lo scorso anno. Nei mesi antecedenti la corsa, sono state rigettate dai rispettivi tribunali alcune citazioni.  Suggerite da gruppi di attivisti avevano sempre carattere “ambientale”.

Che cosa è il NOx?

I gruppi ambientalisti della zona hanno denunciato che in occasione del GP d’Olanda sarebbero aumentate le emissioni inquinanti nell’aria, e in particolar modo quelle di NOx, ossidi di azoto. Questi vengono generati da processi di combustione che avvengono ad alta temperatura.  Le fonti principali delle loro emissioni riguardano i trasporti, la combustione industriale, la produzione di elettricità e calore.

In questo specifico caso, la Corte di Haarlem ha stabilito che non ci sia test in cui si dimostri un significativo aumento dei livelli di emissioni di NOx nell’aria durante il fine settimana di gara.

Nessun aumento di emissioni inquinanti

Jan Lammers, promotore del GP Olanda, ovviamente si è mostrato soddisfatto della sentenza, sebbene sia sicuro che queste manovre di disturbo nei confronti della corsa possano proseguire.

Non dico di essere sollevato perché in una democrazia la giustizia deve fare il suo corso, ma siamo felici perché possiamo tornare a occuparci dell’organizzazione dell’evento – ha raccontato al quotidiano De LimburgerCredo che le organizzazioni ambientaliste abbiano tutto il diritto di far valere le loro convinzioni e contestare i nostri permessi. Se fossero venuti a galla risultati che dimostrassero i nostri errori, avremmo dovuto accettarlo“.

Come ha sottolineato Lammers in precedenza, non ci sarebbe da stupirsi se le organizzazioni locali proseguiranno nella loro marcia di disturbo, presentando nuove petizioni per tentare di far saltare l’evento. Ma questa sentenza del Tribunale sembrerebbe fare da apripista al regolare svolgimento del GP e, allo stesso tempo, rende più difficili le richieste degli ambientalisti.