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Credit: Autosport.com

Il sindaco di Miami è fiducioso di poter instaurare un dialogo con la fazione oppositrice per avere la città nel calendario iridato dal 2021, ma sono giorni difficili

Continua a essere incerto il destino dell’ipotetico Gran Premio di Miami, seconda gara statunitense intenzionata ad aggiungersi ad Austin. Da quando si è insediata al potere, Liberty Media non ha mai celato la volontà di espandere la Formula 1 negli Stati Uniti e Miami è in pole position per affiancarsi al Circuit of the Americas come tappa permanente del Circus iridato. Non tutto procede però in modo lineare, anzi il programma di allestimento della corsa in Florida sembra essersi avvitato in un grande impasse.

Il fronte dell’opposizione all’allestimento del Gran Premio è alquanto nutrito e vede in prima linea i cittadini di Miami, che lo scorso 29 ottobre hanno votato per una risoluzione che proibisce l’uso di strade pubbliche durante l’evento. Tuttavia, lo scorso 8 novembre il sindaco di Miami-Dade, Carlos Gimenez, ha posto il veto nei confronti di questa decisione. Negli ultimi giorni, il veto del sindaco poteva essere annullato nel consiglio (erano necessari almeno 9 voti contrari), invece è stato confermato con 7 voti a favore e 5 contro.

NO AL BRACCIO DI FERRO

Gimenez ha chiarito via Twitter che vuole evitare un braccio di ferro con il fronte oppositore (presieduto da Barbara Jordan, local County Commissioner) e che verrà esplorata ogni via per giungere a un compromesso tale da accontentare le parti coinvolte. “Cercheremo di lavorare per trovare una soluzione benefica per tutti: i Miami Dolphins (la squadra di NFL legata all’Hard Rock Stadium, complesso attorno al quale dovrebbe svolgersi il Gran Premio n.d.r.), la comunità di Miami Gardens e gli appassionati di Formula 1″ ha promesso Gimenez.

“Sono soddisfatto che il consiglio abbia deciso di sostenere il mio veto. Questo ci dà l’opportunità di lavorare verso una soluzione. Se fosse stato rimosso il mio veto, avremmo avuto la conferma di non poter impiegare strade pubbliche per l’evento. Almeno così potremo cercare una soluzione che sia conveniente per le parti coinvolte. La Formula 1 è un evento internazionale di vasta portata, come il Super Bowl, e metterebbe Miami-Dade sotto i riflettori. Per questo credo che sia necessario analizzare bene i problemi per risolverli prima di ammazzare sul nascere qualsiasi possibilità di perseguire il progetto”. Da parte sua, il CEO dell’Hard Rock Stadium ha promesso che, pur nella conferma del veto posto dal sindaco, si cercherà di venire incontro alle richieste dei residenti della zona in cui si disputerebbe la corsa. L’impressione, però, è che saranno mesi difficili per i promotori della seconda corsa americana.