GP Giappone, Sainz: “Perché rischiare così?”

GP Giappone Sainz

Credits: Formula 1 Twitter

Il GP del Giappone è durato davvero poco per Carlos Sainz, problema di aquaplaning?

La pioggia ha fatto da padrone a Suzuka. Il GP del Giappone è durato neanche il tempo di un giro per Carlos Sainz. Il madrileno a riguardo ha dichiarato: “Non vedevo niente alla partenza. Ho provato a seguire la scia di Checo, perché c’era tanta acqua. Quando sono uscito dalla scia ho trovato un tratto con più acqua e ho perso la monoposto a causa dell’aquaplaning. Il problema non è stato soltanto avere il testacoda, ma rimanendo in pista mentre gli altri gareggiavano, non sapevo se mi avrebbero visto. In quel momento sei praticamente nelle mani di Dio, perché non puoi sapere se con queste condizioni proibitive gli altri piloti ti vedranno o meno”.

“Ci sono diversi problemi con queste condizioni. Il primo problema è che non vedi niente, guidi senza riferimenti e quindi devi essere fortunato. Il secondo è che quando piove molto, partire con la mescola intermedia ti fa trovare in difficoltà per il fenomeno dell’aquaplaning. Inoltre vi è la mancanza di visibilità. Se gli altri ti vedono non c’è preoccupazione, ma se gli altri non ti vedono si può verificare un gran incidente, come abbiamo visto in passato. Questo mi preoccupa adesso, perché gli altri con queste condizioni proibitive avranno problemi di visibilità” ha così proseguito Sainz, quando ancora non si sapeva se il GP del Giappone sarebbe ripartito o meno.

La storia non ha insegnato nulla?

Già le condizioni così proibitive riportavano alla mente tristi pensieri. Ma con due gru in pista, quando ancora i piloti non erano rientrati in pit lane, le sensazioni provate sono inspiegabili. Ciò che è successo a Jules Bianchi non ha insegnato nulla? A riguardo il madrileno ha concluso dichiarando: “Dietro la Safety Car non vediamo nulla. Andando un po’ a destra e un po’ a sinistra e con la gru in pista, basta un attimo per avere un incidente sfortunato. Il rischio c’è, perché rischiare? Questo noi piloti non riusciamo a capire”.