GP di Gran Bretagna: pericolo di invasione di pista

silverstone invasione di pista

credits @NorthantsPolice twitter

Questo Week end la Formula 1 torna a Silverstone a porte aperte e con un alto rischio di invasione di pista.

Il GP di Gran Bretagna si è svolto a porte chiuse causa Covid negli ultimi due anni, in questi giorni, invece, gli spalti torneranno a popolarsi. Durante il fine settimana sportivo è prevista la partecipazione di oltre 400.000 persone. Secondo fonti molto attendibili della polizia, alcuni manifestanti stanno pianificando di interrompere il GP di Gran Bretagna con una potenziale invasione di pista.

In una dichiarazione rilasciata dalla polizia del Northamptonshire, l’ispettore capo dell’Event Commander Tom Thompson ha esortato i manifestanti a non invadere la pista soprattutto per motivi di sicurezza. “Abbiamo ricevuto informazioni attendibili sul fatto che un gruppo di manifestanti stia pianificando di interrompere l’evento e invadere la pista il giorno della gara”, ha affermato l’ispettore capo Thompson. “Innanzitutto voglio rivolgermi direttamente a questo gruppo di persone e li esorto vivamente a non mettere a rischio sè stessi, i piloti, così come i tanti marshal, volontari e cittadini.”

L’intervento dell’ispettore capo non si è limitato a tutelare la vita delle persone. Thompson si è dimostrato aperto il dialogo con il gruppo di manifestanti comprendendo la necessità di far sentire la propria voce. Ha spiegato che possono trovare una soluzione per organizzare una protesta pacifica sullo stesso circuito. “La protesta è ovviamente un diritto umano di tutti in questo Paese. Siamo più che felici di parlare con voi per aiutarvi a facilitare una protesta pacifica sul circuito, chiediamo solo di non creare una situazione che metta in pericolo vite umane”.

Infine, l’ispettore capo Thompson ha fatto appello direttamente “ai membri del pubblico di essere estremamente vigili” e di segnalare eventuali problemi di sicurezza alla polizia.

Le invasioni di pista di Silverstone in passato

Silverstone non è nuova a queste situazioni, infatti, già in passato, si sono verificati episodi in cui manifestanti hanno sfruttato la visibilità del GP di Gran Bretagna per far sentire la propria voce.

Il primo fatto accadde nel 2003: la gara fu interrotta all’11° giro quando l’ormai ex sacerdote irlandese Cornelius Horan corse in pista sul rettilineo dell’Hangar. In quel punto del circuito le macchine sfrecciano a 230 km/h circa, velocità che avrebbe facilmente potuto causare drammatici incidenti. Solo la prontezza dei piloti e il coraggio di un commissario di pista riuscirono ad evitare il peggio. A seguito dell’accaduto Cornelius fu arrestato e condannato a due anni di carcere. In quel caso l’invasione di pista fu dettata dalla protesta contro lo spreco di denaro immorale del circus della Formula 1.

Nel 2020 ci fu una nuova invasione di pista che possiamo definire più pacifica e decisamente meno pericolosa. Quattro manifestanti del gruppo Extinction Rebellion furono arrestati per essere entrati illegalmente in pista e aver spiegato uno striscione prima dell’inizio del GP di Gran Bretagna. In quell’occasione la causa scatenante del gesto fu di tutt’altra natura rispetto a quella di Cornelius. Gli Extinction Rebellion sono noti, infatti, come un gruppo di ambientalisti che chiede azioni concrete per la crisi climatica.