GP Belgio, pagelle: a Spa è totale dominio Verstappen

Credits: RedBull ContentPool

Una costante delle pagelle è Max Verstappen, sempre sul pezzo anche in questo GP del Belgio. Sergio Perez fa il suo chiudendo la doppietta Red Bull, mentre la Ferrari sta a guardare

L’imbarazzante supremazia che Max Verstappen aveva messo in evidenza al sabato, per il GP del Belgio aveva lanciato pronostici a favore dell’olandese malgrado una partenza costretta nelle retrovie. Previsione che non lasciato delusi. E la Ferrari? A Spa-Francorchamps che la F1-75 dovesse giocare in difesa lo si era immaginato ancor prima dell’inizio del fine settimana, tuttavia non si era preparati al distacco che la Rossa si è poi effettivamente presa sia in qualifica che in gara. Occasione quest’ultima dove ci si è dovuti guardare anche dalla Mercedes.

VERSTAPPEN – 10. Partito quattordicesimo, l’attuale campione del mondo ha impiegato poco più di dieci giri per prendersi la leadership della corsa. Grazie ad un ritmo indiavolato che solo lui è riuscito a far vedere con la RB18, come evidenziano i quasi diciotto secondi rifilati al compagno di squadra al termine del GP. Cos’altro c’è da aggiungere?

SAINZ – 7. Dal palo lo spagnolo ha fatto il suo, avviandosi bene beneficiando pure del maggior grip della gomma rossa. Ha tenuto dietro il messicano finché poteva, ma contro l’ex Toro Rosso non c’è stata storia. E di per sé al classe ’94 non si può rimproverare proprio nulla. L’alto degrado dei pneumatici non lo ha aiutato, tanto che sul finire le occhiate agli specchietti retrovisori sono state più d’una.

ALONSO – 8. Al neoquaratunenne Fernando Alonso la voglia di correre sprizza da ogni poro. Sopravvissuto al contatto fra lui e Lewis Hamilton (apostrofato in radio come “idiota”), l’asturiano ha corso la gara da primo degli altri fino a che alla penultima tornata non si è ritrovato fra le mani l’opportunità di sopravanzare il monegasco per il quinto posto. Non ci riesce, poi la sanzione che la Direzione Gara infligge poco dopo alla monoposto col numero 16 gliela concede.

RED BULL – 10. Se c’è una squadra che fa sempre tutto alla perfezione, quella è la Red Bull. A Milton Keynes ancora un volta sono stati capaci di mettere in pista una vettura eccezionale che non ha avuto alcun tipo di problema o difficoltà a conquistare facilmente un altro 1-2 stagionale.

FERRARI – 4. La scuderia di Maranello fra le Ardenne è stata gravemente insufficiente. Carlos Sainz davanti alle prestazioni degli avversari non ha avuto alcuna possibilità né su Sergio Perez né sul ritorno di Max Verstappen. Tanto che viene da chiedersi se in ciò ha influito la nuova direttiva tecnica. Si aggiungono i continui errori di strategia. Infatti nel tentativo di fare il punto del giro veloce con Charles Leclerc, si è andati incontro all’eventualità di sciuparne due riuscendo a perdere la posizione su Fernando Alonso – per via di una penalità di cinque secondi per aver ecceduto di 1 km/h nella fast lane. Fortuna loro che in questa settimana ci si può già concentrare su Zandvoort.

MERCEDES – 6 1/2. La W13 rimane ancora l’oggetto del mistero anche per i diretti interessati, nonostante la tappa belga sia stata la quattordicesima del campionato di Formula 1. Inspiegabile è come al sabato pomeriggio siano a 1.8 secondi dal tempo della pole, mentre alla domenica siano stati in grado di correre minacciando anche di rubare il terzo posto al madrileno. Peccato non aver avuto il confronto fra George Russell ed il sette volte campione del mondo, reo di aver distrutto autonomamente la sua gara a Les Combes.