GP Azerbaijan: Mercedes aria si crisi per colpa del… porpoising
Archiviato l’appuntamento del Principato, la Mercedes si aspettava di cominciare il weekend del GP Azerbaijan in maniera diversa e invece a tenere banco è sempre il porpoising
Il GP Azerbaijan non è cominciato nel migliore dei modi per la scuderia di Stoccarda. Nonostante siano passate due settimane dall’appuntamento di Monaco, la Mercedes continua a soffrire a causa del porpoising. La classifica parla chiaro. George Russell ha dovuto accontentarsi della settima posizione a oltre 1,3 secondi da Leclerc mentre Hamilton non è riuscito ad andare oltre la dodicesima piazza.
Entrambi i piloti della scuderia tedesca hanno dovuto affliggersi a causa dei rimbalzi. E quello di Baku, un altro cittadino, è un tracciato che definire “spietato” è forse poca roba.
Porpoising all’attacco… di tutti
E la Mercedes non è l’unica che ha avuto dei grattacapi nelle prove libere del GP Azerbaijan. Nella prima sessione si di prove libere anche Ferrari e Alpha Tauri hanno avuto non pochi problemi. Se il Cavallino Rampante, almeno all’apparenza, sembra aver trovato una soluzione, i tedeschi sono ancora alla sua ricerca.
“È stata una giornata complessa. Non siamo stati competitivi come avremmo voluto. È un tracciato complesso dove poter trovare la finestra giusta per l’utilizzo degli pneumatici. Se parliamo di gomme questo rappresenta solo il 50% del problema. L’altro 50% riguarda la prestazione generale della monoposto – ha raccontato Russell in conferenza stampa – Ferrari e Red Bull al solito sembrano non avere problemi mentre ho visto un sacco di piloti fare i giri veloci proprio nella parte finale di sessione. Al momento la Mercedes non è al livello di Red Bull e Ferrari. Loro hanno delle vetture nettamente più veloci della nostra ma stiamo facendo di tutto per recuperare“.
George Russell non ci è andato giù leggero. Secondo l’inglese, se dopo otto gare ci sono ancora dei team obbligati a fare i conti coi rimbalzi della vettura, la Formula 1 dovrebbe muoversi unitamente per trovare cercare una soluzione a lungo termine.
“Con le monoposto che si trovano così vicine al suolo, nelle curve ad alta velocità ad esempio, per i piloti non è per niente comodo guidare perché le vetture strisciano letteralmente sull’asfalto. È una cosa che tocca tutti i piloti.
Non so cosa ci riserverà il futuro di questa nuova era di Formula 1 ma non possiamo continuare a stare in questa situazione per i prossimi quattro anni. Dobbiamo parlare e trovare una soluzione perché siamo tutti nella stessa barca“, ha concluso.
It’s certainly an unforgiving circuit, but it hasn’t yet lived up to its chaotic reputation.
George and Lewis laid down strong laps on the soft tyres, but the team will need to keep working ahead of tomorrow 💪#OutRaceYourself #PETRONASMotorsports #MercedesAMGF1 #AzerbaijanGP pic.twitter.com/e3RaA8dTl5
— PETRONAS Motorsports (@PET_Motorsports) June 10, 2022
Mercedes ci sta provando ma la luce in fondo al tunnel è lontana
Se Russell è riuscito almeno a entrare nella top ten, peggio è andato a Lewis Hamilton che ha sofferto e non poco a causa delle vibrazioni della monoposto. Tanté che non è riuscito ad andare oltre la dodicesima posizione.
“Oggi abbiamo riscontrato gli stessi problemi che ci hanno penalizzato nell’ultima gara. La cosa più difficile da gestire oggi è stato il porpoising. Proprio quando tocchi alte velocità e la monoposto di avvicina all’asfalto iniziano i rimbalzi – ha raccontato Hamilton davanti alla stampa – Abbiamo provato qualcosa di sperimentale sulla mia macchina nella seconda sessione e le cose non sono andate come ci aspettassimo. Ma per lo meno abbiamo tentato qualcosa di nuovo e abbiamo raccolto dati utili da analizzare. Probabilmente domani torneremo alla configurazione originale“.
Ha continuato l’inglese: “Non posso dire se il gap dai primi riguarda un’area specifica della monoposto anche se i grattacapi più grossi sembrerebbero risiedere nella parte anteriore della vettura. Dobbiamo continuare a lavorare con umiltà per trovare una soluzione“.