Leclerc secondo posto realistico

© Ferrari Press Area

Le pagelle del GP d’Austria non risparmiano la regina indiscussa della giornata di ieri: la FIA. Poi c’é il solito Max, la crescita Ferrari e…

Nono Gran Premio della stagione con il medesimo epilogo? Red Bull vince la gara austriaca dominando grazie ad un pilota come Max Verstappen – non c’è infatti condizione, pista o avversario in grado di tenergli testa. Però questa è stata una corsa tutt’altro che già scritta. Perché se è vero che ormai non ci sono particolari dubbi su chi trionferà ogni domenica (a meno di clamorosi colpi di scena), quello che succede alle sue spalle è un terno a lotto. Complici un Checo Perez che ad ogni fine settimana ne combina una delle sue e gli aggiornamenti portati dalle squadre che scombinano in qualche modo le carte in tavola.

MAX VERSTAPPEN – 10. Nominarlo per mettergli il massimo dei voti è ormai quasi superfluo. Il classe ’97 è come quel compagno di classe che fa sempre bene risultando noioso per la sua bravura. Però la verità è che si dice così di qualsiasi campione che ha dominato una stagione o un’era. Perché sì che la Red Bull è la vettura più veloce del lotto, ma non bisogna dimenticare che è solo fra le sue mani che si raggiunge un tale livello di competitività (o forse sarebbe meglio dire di supremazia).

SERGIO PEREZ – 6 1/2. Essere il compagno di squadra di uno come Max Verstappen non è cosa semplice. In tanti hanno fallito. E sarebbe una menzogna dire che il Checo non sia fra i migliori piloti che si sono ritrovati ad affiancare questo fenomeno. Tuttavia ancor una volta in questo 2023, il messicano compie una sbavatura che gli impedisce di compiere appieno i suoi compiti. Nella Sprint austriaca arriva secondo e domenica, dopo una gran rimonta, arriva a podio. Ma perché arriva la rimonta? Perché sbagliare in qualifica andando più volte oltre i track limits quando ben redarguito a proposito?

CHARLES LECLERC – 7 1/2. Volendo tenere in considerazione unicamente il Gran Premio il monegasco si meriterebbe un bell’otto pieno. Però l’ottica del dover giudicare l’intero fine settimana ci impone di guardare anche al sabato dove Charles non si è mai trovato. Per sua stessa ammissione, per via del fatto che gli assetti che solitamente predilige umida lo penalizzano in condizioni di pista umida. Ad ogni modo, da Spielberg il ferrarista esce con il secondo podio dell’anno (l’ottocentesimo della storia Ferrari).

GP Austria, pagelle: segnali di crescita
Gran Premio d’Austria, celebrazioni post premiazione – @ Red Bull Press Area

CARLOS SAINZ – 7 1/2. Per quasi tutto il fine settimana lo spagnolo è sembrato più in palla del suo vicino di box tant’è che nella garetta agguanta anche il terzo posto. Poi però c’è quel giro in Q3 che mette Leclerc davanti a Sainz; e la non irrisoria questione legata ai track limits che fa sì che allo spagnolo vengano combinate due penalità per un totale di quindici secondi da scontare. Sta di fatto che per lo spagnolo quella del Red Bull rimane la sua più bella corsa da quando è in rosso, in cui si è fatto protagonista di un duello insperato contro il centroamericano.

NICO HÜLKENBERG – 8. La sua gara domenicale è finita presto a causa di un problema tecnico, ma quel che il tedesco è stato capace di fare al sabato è l’emblema di un pilota che va oltre il mezzo. E non è forse questo che ci piace del motorsport? Ci sarà stata umidità o quel che si voglia, il sesto posto nella Sprint di Nico (e che gli valgono anche tre punticini) è “tanta roba”.

TEAM

FERRARI – 8. Pare proprio che finalmente a Maranello abbiano imboccato la giusta strada. Gli uomini in fabbrica “hanno lavorato come pazzi” per riuscire ad anticipare gli aggiornamenti inizialmente previsti per Budapest in Austria. Sforzi ampiamente ripagati. La dice lunga il sorriso che da tempo non si vedeva di Charles Leclerc, ed a Silverstone dovrebbero arrivare altri pezzi a completamento di questo pacchetto. Perciò verrebbe da dire bene così, ma non scordiamoci che anche gli altri porteranno qualcosa. Sarà un luglio interessante…

MCLAREN – 8. Come la Ferrari, anche la McLaren era partita essendo da nessuna parte. Fra le montagne della Stiria ha esordito una MCL60 EVO, e si è visto nella differenza di prestazioni fra Lando Norris e Oscar Piastri. L’inglese era infatti il solo a montare gli aggiornamenti, mentre l’australiano no. Anche in tal caso il passo in avanti è evidente, ma in Gran Bretagna si è in cerca di ulteriori conferme.

E PER NON DIMENTICARE…

FIA – 3. Nota speciale, anzi specialissima, va alla Federazione, alla sua direzione gara ed a tutti i suoi stewards. Perché insomma non è da tutti convalidare il risultato di una gara a distanza di ore dalla sua disputa, ma loro sono capaci di questo ed altro. È possibile che sia una squadra a segnalare il fatto che sia siano persi più di un qualche track limit? È possibile che non se ne siano accorti durante il Gran Premio? Che non si siano mai accorti che Esteban Ocon sia stato più fuori che dentro? Se non ci stanno appresso nemmeno loro qualcosa da sistemare c’è, e forse anche più di una.