GP Australia, furia social sulla FIA: le reazioni

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Credits: F1.com

Ci risiamo. ancora una volta siamo a parlare di FIA e non della pura corsa. Questo Gran Premio di Australia ha risollevato grossi problemi nella direzione gara, che portano a discussioni e conseguenze che gravano su team e piloti. Per quanto ancora sarà così instabile la situazione? Gli appassionati di questo sport cominciano ad essere stufi, come dimostrano le loro reazioni social

Possiamo riassumere il Gran Premio di Australia con una sola semplice parola: caos. Caos e confusione in tutto. Nelle scelte prese, nell’assegnazione delle penalità, nella gestione delle ripartenze e delle bandiere. FIA, così non ci siamo. Non possiamo snaturare questo sport e far finta che non ci siano venti persone a rischiare la vita là fuori.

L’elenco degli errori commessi, oggi, è bello lungo, ma ciò che è emerso da questa situazione, che è anche la cosa più preoccupante, è la volontà di mettere lo spettacolo ed il business davanti alla sicurezza ed al DNA delle corse. Pronti via e subito la FIA gestisce male un episodio. Dopo una prima e tranquilla Safety Car uscita a seguito dell’incidente di Leclerc al primo giro, Alexander Albon, al giro numero 7, ha commesso un errore che ha riportato la Mercedes della Safety Car in pista. Ma attenzione. Ecco qua il primo episodio dubbio: dopo praticamente due giri interi a velocità ridotta, la direzione di gara decide di mettere la bandiera rossa per la necessità di ripulire il circuito.

Il che va chiaramente a penalizzare enormemente quei piloti che prima di allora – Sainz e Russell – si erano fermati per cambiare gomme. E allora perché questa decisione? Non si poteva vedere fin da subito le condizioni della pista? Con una macchina così nel mezzo la necessità di recuperarla in sicurezza era ovvia, quindi perché temporeggiare in questa scelta? Ma se in un certo verso può essere un po’ più giustificabile, il disastro avviene a fine gara.

Seconda ripartenza da fermi, e nessun problema. La gara sembra filare bene, tutti hanno le bianche e si pensa che si possa andare lisci fino in fondo. E infatti è così. O almeno fino al 55esimo giro dei 58 previsti. Quando tutto sembra deciso, l’incidente di Magnussen porta la Federazione ad introdurre un’altra bandiera rossa. Ma anche in questo contesto, stesso errore. Prima la safety, si fa passare tutti i piloti davanti ai box, e solo dopo si blocca la gara. Anche in questo caso qualcuno ne sarebbe potuto uscire molto penalizzato.

Terza partenza da fermi. Il disastro più totale. Tre piloti si ritirano in una sola curva, le due Alpine, fin lì ambedue a zona punti, si fanno fuori da sole, Sainz caccia fuori Alonso, Stroll va lungo e si ritrova a fine griglia, Perez nell’erba. Succede davvero di tutto. E per cosa? Assolutamente nulla. Altra bandiera rossa e… udite udite, la partenza non ha avuto alcuna valenza e si riparte – per un solo giro, come se nulla fosse – con la griglia precedente alla ripartenza. E allora qua davvero ci si chiede, perché FIA, perché?

Le reazioni social dei tifosi al #GPAustralia

Quanto visto oggi va davvero oltre lo spettacolo in pista. Si snatura il senso della Formula 1 e del correre in pista, si da priorità a regolamento e politica anziché al vero DNA dello sport. Oggi Formula 1 e FIA sono andati decisamente oltre le righe, la gestione gara e le decisioni prese, pessime. Il tutto solo per un po’ di spettacolo in più, ma a che prezzo, se le conseguenze sono queste?

In un mondo così avanzato come il nostro, oggi soprattutto con l’accesso ai social, è anche più semplice criticare, esprimere pareri, il che si traduce tutto in una maggiore pressione. Pressione che la FIA, dal 2021 ormai, fa fatica a sopportare, evidentemente.

Le reazioni degli appassionati sono state delle più varie. Da quelle più scherzose, a quelle più serie e polemiche, con consigli, talvolta anche poco carini, su come rimediare a questa situazione che sembra essere di non ritorno…

Poi, ovviamente, come in questi casi può accadere, ci si inizia ad attaccare a tutto. C’è chi, in tutto il caos e le penalità che vi è stato, si è accorto di una posizione sospetta nella terza ripartenza di Verstappen. Simile a quella che, negli scorsi due GP, è costata ad altri piloti una penalità.

Polemica però mai veramente cresciuta, in quanto il caso non e mai stato preso veramente in considerazione dalla FIA. Giusto o no, questo, molto difficile da dire. Certo, che la situazione è molto delicata, e avendo adesso creato numerosi e diversi precedenti, la FIA dovrà porre ulteriormente attenzione per ogni sua singola mossa.

Il tutto ha creato così tanto scalpore che persino colleghi di altri sport sono intervenuti sull’argomento. Il natio australiano, ex campione Moto GP, Casey Stoner, per esempio, ha voluto esprimere il suo malcontento per le decisioni prese e ka gestione della gara, minacciando la FIA di rovinare lo sport stesso, snaturandolo della sua vera realtà.

La situazione potrebbe essere sfuggita un po’ di mano, e adesso sta solo alla Federazione, in concomitanza con la Formula 1, rimediare e cercare di prendere una via ben chiara. Serve chiarezza, serve tempestività nelle decisioni, e serve soprattutto rispettare i piloti e la loro sicurezza, così come quella di tutte le altre persone coinvolte. Si è certamente alzato un bel polverone, e non sarà certo facile uscirne. Menomale, per certi versi, ci aspettano 4 settimane di pausa, che potrebbe aiutare un po tutti nel distendere gli animi… Un inizio di stagione intrigante…!