Gomme slick senza termocoperte, slitta l’introduzione
La Formula 1 ha discusso se introdurre le gomme slick senza termocoperte dal 2024: se ne riparlerà l’anno prossimo
Fra i temi più importanti che la Formula 1 Commission deve discutere durante questo weekend di gara a Spa Francorchamps c’è l’introduzione delle gomme slick senza le termocoperte dal 2024. Decisione arrivata in mattinata, con la commissione che ha preferito posticipare. Pirelli intanto sta portando avanti i test di sviluppo in questa direzione. Dopo il GP del Belgio ci saranno due giorni di collaudo con Aston Martin e McLaren, mentre dopo il GP d’Italia toccherà a Red Bull e Alpine. Mentre le prove collettive sono previste durante le libere di Suzuka e Austin.
Nonostante i dubbi, il programma di lavoro testimonia l’impegno dell’azienda milanese nell’andare incontro alle esigenze della Formula 1 moderna che si impegna a essere più sostenibile. Tuttavia, i team hanno concordato di voler testare gli pneumatici su ulteriori circuiti prima di dare il via libera all’introduzione delle gomme slick senza il preriscaldamento in termocoperta. Si farà, comunque, un passo verso tale direzione, con le intermedie non riscaldate che faranno debutto nella prossima stagione.
Le gomme slick senza termocoperte non convincono il Campione del mondo
Il due volte Campione del mondo Max Verstappen, che arriva al GP del Belgio con una penalità di cinque posizioni in griglia per aver sostituito il cambio, ha chiarito di aver visto pochi vantaggi in questa novità. “Non penso che dovremmo andare in questa direzione”, ha detto prima della riunione della Formula 1 Commission. “La gente probabilmente non sa quanto sia difficile guidare una macchina con 1000 cavalli già fuori dai box, e soprattutto quando la pista è anche un po’ scivolosa. Non penso che queste termocoperte consumino molta energia. Penso che l’aria condizionata nell’intero paddock ne consumi molta di più”.
Si teme che uno dei maggiori problemi delle gomme slick non riscaldate possa essere la poca aderenza immediatamente fuori dai box, con quasi certamente l’eliminazione delle strategie undercut in gara. Inoltre, sono state sollevate preoccupazioni su quanto gli pneumatici possano rivelarsi pericolosi se i piloti fossero lasciati con quasi zero aderenza nella lotta per le posizioni dopo i pitstop.
“E penso anche che probabilmente possano funzionare. Ma poi hanno bisogno di abbassare il range di lavoro così tanto che, una volta che sarà in temperatura, lo pneumatico sarà proprio come una gomma da masticare“, ha continuato il pilota Red Bull. “Non migliorerà le corse. Penso che sembrerà così stupido quando in un out-lap si faticherà così tanto nella monoposto solo per riscaldare le gomme. Penso che ora le gare, quando si esce dai box con gomme calde, siano perfette. Non vedo davvero perché dobbiamo cambiarlo”.
La possibile intromissione di Bridgestone
La probabilità che la decisione sull’adozione o meno degli pneumatici senza termocoperte possa essere rinviata è alta: entro la fine della prossima settimana, quando la Formula 1 si fermerà per la pausa estiva, si dovrebbe conoscere il nome del fornitore unico di pneumatici per il triennio 2025-2027 e la Bridgestone ha presentato la sua candidatura in alternativa alla Pirelli partecipando al bando che la FIA ha aperto in primavera. Qualora si decidesse di proseguire con Pirelli, il completamento dello sviluppo delle gomme slick senza termocoperte sarebbe semplice. Infatti, entro la fine di questo campionato verrà completato il 70 per cento del lavoro programmato e nella stagione 2024 basteranno poche sessioni per arrivare alla delibera.
Nel caso in cui, invece, Formula 1 e FIA scegliessero di passare a Bridgestone nel 2025, le squadre dovranno mettersi a disposizione nel nuovo fornitore di pneumatici per una serie di collaudi in una stagione già molto lunga: l’azienda nipponica, infatti, dovrà ripartire quasi da zero perché non produce pneumatici adatti a monoposto da 1.000 cavalli che pesano quasi 800 kg. I costi di questi test non rientrerebbero nel temuto badget cap, ma andrebbero comunque a influenzare le giornate di lavoro del personale dei team, che sarà chiamato a coprire una stagione di 24 GP, oltre all’impossibilità di apportare aggiornamenti alle vetture durante la fase dei collaudi.
Sembra chiaro, dunque, che gli incontri dei prossimi giorni saranno cruciali per i futuri investimenti di Pirelli. Nel caso dovesse concretizzarsi l’intromissione di Bridgestone, l’azienda milanese non avrà alcuna intenzione di investire cifre importanti su un progetto come quello della Formula 1 se non avrà garanzie di proseguire la sua avventura nel Circus, dove è stata finora non solo fornitore ma anche partner.
Alice Lomolino