Formula 1, Todt VS Ferrari sul veto ai motori indipendenti 1 Novembre 2015 Eleonora Ottonello © Ferrari Press Area Il rifiuto della Ferrari alla proposta di fissare un tetto di spesa massimo riguardante i costi delle power unit non è andato giù alla FIA. Per evitare che in futuro il mondo della Formula 1 possa trovarsi a fronteggiare altre situazioni al limite in stile Red Bull, la Federazione Internazionale ha iniziato a lavorare duramente per studiare alcune misure utili ad abbattere i costi di fornitura delle power unit, proponendo ai motoristi un prezzo di 12 milioni di euro. Jean Todt non ci è andato leggero con la Ferrari, rea di aver posto il veto al limite di spesa per i motori clienti, un diritto esclusivo di cui gode dalla firma del primo Patto della Concordia, difeso animatamente dal Team Principal della Ferrari Maurizio Arrivabene. La situazione è paradossale anche perché non sono stati i team a proporre alla Federazione i costosissimi propulsori ibridi: «Sono stato molto deluso dalla Ferrari quando ha deciso di usare il suo diritto di veto. È come avere una pistola in tasca, bisogna valutare con attenzione quando tirarla fuori – ha commentato duramente Jean Todt – Il veto è un diritto storico della Ferrari che risale perfino agli anni ’80. Per usarlo devi dimostrare che c’è qualcosa che va contro i loro interessi, non si può usarlo così. La Ferrari ha detto di essere aperta a eventuali discussioni sull’argomento. Mi farebbe piacere parlarci per lo meno per provare a far capire loro che l’introduzione di un motore clienti a prezzo fisso non va contro i loro interessi». L’idea della FIA è nata dalla necessità di aiutare le scuderie più piccole per evitare che possano incontrare sui loro percorsi meno ostacoli economici possibili, volto alla possibilità di avere una Formula 1 più sana e più competitiva: «Se non troviamo una valida soluzione avremmo altri 8/10 team in bancarotta. Personalmente credo che andare a creare motori da rivendere tra i 6 o 8 milioni di euro sarebbe stato scorretto per i Costruttori, ma la vendita a 12 milioni lascia loro un margine di guadagno. La nostra idea continua a essere quella di introdurre un motore a costo fisso che possa aiutare i team più piccoli in termini di competitività – ha continuato il manager francese – Se le scuderie di Formula 1 faranno sentire la loro voce dicendoci lo vogliamo porteremo la proposta al prossimo Strategy Group e sono sicuro che possa essere votata». Tags: 2015, FIA, Jean Todt, Maurizio Arrivabene, Scuderia Ferrari