Formula 1 | Rory Byrne di nuovo in azione nel 2017 per la Ferrari 668… ma solo come consulente

Credits: Ferrari Press Area

La stagione 2016 è ormai al termine ed ormai si è già in corsa per il prossimo 2017 in cui è previsto un radicale cambio di regolamento per quanto riguarda lo sviluppo delle monoposto.
A tal proposito la scuderia del Cavallino Rampante sta tentando di riavvicinare Rory Byrne, quell’ingegnere sudafricano che è stato il padre di tutte le Rosse vincenti nell’era di Michael Schumacher.

In tempi recenti il reparto tecnico della Ferrari è stato messo nelle mani di Mattia Binotto, ex-motorista che si è trasformato in CTO (Chief Technical Officer, ossia figura di coordinamento tra tutte le sezioni della casa di Maranello) quando a fine luglio è avvenuta la dipartita di James Allison.
Un’uscita capitata in un momento poco propizio, visto che l’inglese ha lasciato quel progetto chiamato “Ferrari 668” nelle mani di Simone Resta e di tutto il team deputato alla realizzazione della monoposto 2017 proprio quando bisognava riempire quel foglio bianco previsto come base iniziale per adempiere alle nuove regole della prossima stagione, tra gomme larghe e novità aerodinamiche come, per esempio, l’alettone posteriore più basso.

Ecco che quindi l’aiuto da parte di Rory Byrne può rivelarsi un vero e proprio jolly da giocare nel momento del bisogno: il sudafricano di Pretoria aveva già risolto nel 2014 il problema meccanico che affliggeva quella F14T fin troppo instabile a livello di trazione nell’uscita delle curve, per cui la sua esperienza potrà essere quel valore aggiunto che potrà far crescere ulteriormente la Rossa di Maranello.
Tenendo però presente che, alla luce dei suoi 72 anni, si potrà parlare solamente di una collaborazione come “consulente” e niente di più: lui non ha di certo voglia di rimettersi in gioco completamente come in passato per cui la Ferrari dovrà, dal canto suo, saper valorizzare il suo sapere quando più serve su una macchina che, a conti fatti, è già in cantiere da parecchio tempo.