Formula 1 | Ricordando Jules: 25 Maggio 2014
Domenica 25 Maggio 2014 va in scena il Gran Premio di Montecarlo: il pilota francese Jules Bianchi chiude in nona posizione, riuscendo nell’impresa di finire nella zona punti con la sua Marussia.
Un anno fa, dopo mesi di lotta continua, Jules si arrendeva alla vita. Il suo ricordo è vivo e ci accompagna: non c’è gara in cui non si percepisce un senso di vuoto e tristezza, guardando quella griglia di partenza senza quel “17”. Ci sono tanti modi per far rivivere la memoria dello straordinario ragazzo che era e la malinconia è inevitabile. Ma oggi voglio ricordare Jules nel giorno forse più bello della sua breve ma intensa carriera in Formula 1.
MONACO. Senti Montecarlo e non puoi fare a meno di pensare ai grandi che tra queste strade tortuose hanno lasciato il segno, entrando di diritto nella storia: Senna, Prost, Lauda fra tutti. Un fazzoletto di terra a picco sul mare che incorona uomini comuni o quasi, capaci di imprese epiche.
Montecarlo ha regalato a Jules la sua prima e purtroppo ultima gioia.
MARUSSIA. La MR03 del 2014 riesce ad avvicinarsi ai rivali di metà classifica ma il gap con i top team rimane incolmabile. Si aggiunge la difficile situazione finanziaria in cui versa la scuderia, ancora in cerca di qualche punto per sopravvivere.
GARA. Dopo essersi qualificato 19°, Jules è costretto a scontare una penalità di 5 posizioni a causa della sostituzione del cambio nella sua Marussia. Ma sulla griglia, ovviamente, non ci sono tutte quelle posizioni su cui scalare e Jules finisce in 21esima posizione: di fatto ultimo.
Dietro al dominio Mercedes succede il finimondo, ritiri su ritiri e due volte la Safety Car in pista: prima Maldonando, poi Vettel, Perez, le due Sauber e le ToroRosso.
Nel caos la Marussia numero 17 sfila tutti e continua la sua gara: Jules lotta come ha sempre fatto e come farà nel futuro che lo attende, dentro una stanza in un ospedale prima in Giappone e poi nella sua città a Nizza. Ma questo lui non lo sa, in quel momento l’unica cosa che sa è che non deve mollare per il suo team e soprattutto per il suo sogno. Lo fa davanti agli occhi dei suoi meccanici, della sua famiglia, di papà Philippe che ha imparato a lottare con lui, guardandolo crescere sui kart prima e sulle macchine poi e davanti alla sua ragazza Camille.
Al giro 57 arriva la beffa: al suo tempo verranno aggiunti 5sec perché ha scontato una penalità durante il regime di Safety Car.
Arriva il 78° giro, arriva la bandiera a scacchi: da 21° a 9°. La gioia è tutta in quei due punti: per la Marussia e i sacrifici dei suoi uomini che possono continuare a correre, per Jules perché ha dato il massimo e se li è guadagnati.
Scorre lo champagne sul podio, scorrono le foto dei sorrisi di Jules e i suoi meccanici e quel cartello che dice: “Jules P9”.
Abbiamo imparato ad amare Jules Bianchi per i suoi modi da ragazzo gentile, per il suo sorriso e per il suo essere guerriero.
Come quel 25 Maggio 2014, Jules non si è mai arreso… fino alla fine.
Continua a correre Jules.