Formula 1 | Presentazione Ferrari, Camilleri: “Ho fiducia in Mattia Binotto, l’obiettivo è vincere il titolo”
La Scuderia Ferrari oggi ha presentato la SF90H la nuova monoposto con la quale disputerà la stagione di Formula 1 2019, e nel corso della cerimonia è intervenuto Louis Camilleri, direttore esecutivo per sottolineare gli obiettivi fissati dalla Scuderia di Maranello per il nuova Campionato del Mondo che si appresta ad iniziare, tra cui vincere il tanto agognato Titolo di Campione del Mondo.
Nel corso del discorso, l’italiano ha dedicato un pensiero ed un ringraziamento a Kimi Raikkonen e Maurizio Arrivabene per l’ottimo lavoro svolto in questi ultimi anni, ed allo stesso tempo espresso la sua totale convinzione che Mattia Binotto possa essere il leader che la Scuderia ha bisogno per tornare al vertice della categoria regina del automobilismo.
Camilleri ha iniziato il suo intervento con un ricordo sul passato glorioso della Scuderia e che implica “una grossa responsabilità”: “La vettura che presentiamo oggi è frutto della combinazione del lavoro di tutti i dipendenti della Ferrari. Questo è un anno importante, dato che festeggiamo il nostro 90° anniversario. La Scuderia Ferrari nacque a Modena nel 1929, è un traguardo importante. Proseguiamo ispirati e guidati dalla visione di Enzo Ferrari, il fondatore”.
“Tutti siamo molto coscienti della grossa responsabilità che la nostra gloriosa storia comporta. Ci rendiamo conto che, come squadra, ci carichiamo con orgoglio un’intera Nazione e milioni di tifosi di tutti il mondo. È una responsabilità che accettiamo, con fiducia nella capacità degli uomini e donne che lavorano duro per adempiere con il nostro obiettivo, con tutto il rispetto per i nostri avversari in Formula 1”.
Durante il discorso, non è mancato un momento di autocritica in merito alla stagione 2018, definendo il secondo posto ottenuto lo scorso anno è stato un risultato insufficiente: “La stagione passata è stata senza dubbio la nostra migliore dell’ultimo decennio, ma sono mancati i nostri obiettivi. Un colpo così non è facile digerire, ma posso assicurare che guardiamo avanti con impegno e determinazione. Mi piacerebbe cogliere quest’opportunità per ringraziare per i loro contributo due persone chiavi che ci hanno lasciato alla fine dello scorso anno: Kimi Raikkonen e Maurizio Arrivabene. Saranno sempre parte della famiglia Ferrari”.
Per poi esprimere la sua totale fiducia a Mattia Binotto come nuovo team principal della squadra e nei due piloti: “Ora intraprendiamo un nuovo ed emozionante capitolo della nostra storia attraverso il nuovo leader Mattia Binotto. Mattia ha vissuto in Ferrari nel corso di questi 25 anni, la sua carriera stellare in questo periodo è la dimostrazione chiara delle sue eccezionali abilità, delle sue qualità da leader. Conosce la Scuderia ed è un giocatore di squadra. È decisivo, talentuoso ed è determinato a fare la differenza in tutti i livelli. Confido che guiderà la Scuderia verso nuove vette”.
“Abbiamo anche il privilegio di poter contare su due straordinari piloti. Sebbene i suoi quattro titoli mondiali, Sebastian Vettel continua come sempre ad avere tanta fame di vittorie. Sa che è totalmente consacrato a compiere la sua e la nostra ambizione. Sa che tutta la squadra lo appoggio. Al suo fianco ci sarà Charles Leclerc. Tutti siamo molto entusiasti nel averlo con noi. Il suo talento, la sua capacità di correre, sono stati evidenti la scorsa stagione. Siamo sicuri che l’aspettano grandi cose nel futuro”.
“Mi piacerebbe sottolineare che Mattia, Sebastian e Charles, potranno contare su una grande macchina creata da uomini e donne che compongono una catena, che condividono la loro unica passione per la Ferrari. Potranno contare sul nostro appoggio. Saranno consapevoli, che la pressione potrà prevaricare sulla serenità dell’ambiente della squadra, dall’alto verso il basso, e che sarà una condizione importante per far fiorire la lucidità e la trasparenza”.
“I tifosi ci appoggiano e la loro lealtà ci inspira a fare sempre meglio. Vogliamo esserne orgogliosi, giacché non si meritino niente di diverso”, ha così poi concluso Louis Camilleri.