Formula 1, piloti pronti a schierarsi contro il razzismo

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Credits: Formula 1 Twitter

Dopo la Mercedes, che ha deciso di schierarsi palesemente a favore della lotta al razzismo, anche i piloti stanno valutando l’idea di compiere un gesto simbolico

In uno scenario caratterizzato dalle proteste contro le ingiustizie del razzismo, anche la Formula 1 sta cercando di unirsi alla lotta. Questa volta i protagonisti potrebbero essere gli stessi piloti, che durante la cerimonia di apertura del Gran Premio d’Austria vorrebbero esprimere la propria solidarietà con un gesto simbolico.

Di cosa si tratta? Di inginocchiarsi sulla griglia di partenza, sulla scia di quanto fatto da tutti i calciatori in occasione delle partite della Premier League. Un’iniziativa che si muove sull’onda del movimento Black Lives Matter, lo stesso slogan di cui molti piloti si sono resi promotori all’inizio di questa manifestazione.

Del resto, la stessa Formula 1 sta cercando di assumere la propria posizione in merito, dopo il lancio della campagna We Race As One. Anche quest’ultima ha lo scopo di migliorare l’inclusione all’interno dello sport e di cui uno dei principali promotori è stato lo stesso Lewis Hamilton. Il pilota inglese, inoltre, ha dalla sua anche la stessa scuderia, che quest’anno scenderà in pista con una monoposto dalla livrea nera, parte proprio del messaggio anti-razzismo che si vuole lanciare.

UN’INIZIATIVA CHE PARTE DAI PILOTI

Come riporta Motorsport, Lando Norris ha dichiarato che i piloti di Formula 1 stanno discutendo della cosa, anche se se ne parlerà molto più nel dettaglio dopo il briefing di venerdì. L’idea sembrerebbe comunque incontrare l’assenso di tutti, comprese anche le diverse scuderie che scenderanno in pista a partire da questo weekend.

Alcuni dei piloti hanno già parlato di mettersi in ginocchio. Se lo faremo, dovremmo farlo tutti, come una griglia di partenza. Saranno cose che discuteremo dopo il briefing di venerdì con la Gran Prix Drivers’ Association. Faremo qualsiasi cosa possibile per dimostrare che ci preoccupiamo e rispettiamo tutti. Faremo ciò che è giusto quando sarà il momento”.

Il team principal della McLaren si è detto poi in linea con le dichiarazioni rilasciate dal suo pilota a PA Sport. Andreas Seidl, infatti, ha ammesso di supportare i propri piloti qualsiasi sia la decisione presa, naturalmente soprattutto se decidessero di inginocchiarsi poco prima della gara.

Ovviamente supportiamo pienamente tutte le iniziative in corso in questo momento. Siamo molto vicini alla Formula 1. Capiamo completamente il modo in cui si sentono i nostri piloti e supportiamo il modo in cui decidono di dover affrontare questa situazione e le diverse iniziative che sono state proposte in questo momento”.

UNA FORMULA 1 COMPLETAMENTE SCHIERATA

Oltre alla livrea presentata per l’attuale stagione, la Mercedes ha anche fatto sapere di aver pianificato un programma per migliorare la diversità all’interno del team. Una decisione mossa non solo da quando dichiarato e manifestato da Hamilton, ma anche dalla rilevazione di un dato particolarmente interessante: solo il 3% della squadra è identificata come appartenente a una minoranza etnica.

Su questa scia, anche il team principal della McLaren ha fatto sapere che la squadra verrà coinvolta in alcuni programmi simili. Una decisione presa molto seriamente dalla scuderia di Woking, che insieme alla stessa Formula 1 vuole portare questo sport a crescere anche da questo punto di vista.

Razzismo e discriminazione non trovano chiaramente posto in McLaren. La cultura che abbiamo qui nel team è una cultura che vuole valorizzare ogni singolo membro e il contributo di ciascuno all’interno del team, fornendo pari opportunità anche per ciascun componente. Stiamo portando avanti molte iniziative differenti anche per supportare le minoranze o i gruppi che attualmente non sono adeguatamente rappresentati nella nostra organizzazione. Quello che vogliamo è ottenere semplicemente opportunità migliori”.

La McLaren sta esaminando anche i propri processi di assunzione, di promozione delle persone all’interno della squadra e dell’organizzazione. Tutto perché a nessuno all’interno della squadra interessa sapere la religione a cui si appartiene, il colore della pelle o lo stile di vita che viene condotto da ciascuno. Proprio per questo , la McLaren così come la Formula 1, stanno cercando di proporre iniziative sempre più concrete per prendere parte alla lotta contro il razzismo.